172. LA STAGIONE DELLE NUOVE FAMIGLIE di un'Americana a Venezia

Un poco dopo mezzogiorno, mentre lavoravo in giardino sulla terraferma, ho sentito per la prima volta questa primavera quel chiasso tradizionale che viene dalla direzione della chiesa più vicina e che procede rumorosamente per tutta la strada principale.  Sono i claxon degli autisti che annunciano come se fossero gli antichi trombettisti l'arrivo e il passaggio dei radiosi neo-sposi, seduti come i Royals col loro look curato come mai prima e le loro vetture ornate con i fiori.  I claxon aprono la strada alle nuove coppie a vita, quelle formate nel momento clou della stagione riproduttiva della natura, stagione che culmina, si dice, il 24 giugno, il giorno di San Giovanni.  In competizione con i claxon c'erano le voci dei bambini che giocavano un pò all'aperto prima di pranzare ed anche quelle degli uccelli che sono molto impegnati al momento a dare lezioni di volo ai loro piccoli.  Sono circondata dai clan di ogni piuma qui.  Intanto, è quasi giugno.  Oggi, un soleggiato sabato, mi sono resa conto che sono appena nate anche le famiglie della nostra specie.  Dedico questo post a loro, chiunque e dovunque sono, sposati nei luoghi di culto, oppure al comune, oppure in qualche altro posto speciale a loro.  Gli auguro la felicità di questa giornata per tutta la loro vita di coppia.  Per molti sposi, la data del matrimonio sarà ricordata come il giorno più felice della vita.  Perchè?  Forse perchè si sentono appagati; sentono che la lunga ricerca del partner ideale, e la fase del corteggiamento, e la stressante programmazione delle nozze sono finalmente concluse.  Possono riposare l'anima per un pò, sorridere e festeggiare, almeno fino a dopo la luna di miele, in attesa del prossimo passo.  Nelle loro nuove vite da sposi, gli auguro soprattutto la pazienza, e la capacità di capire sempre meglio cosa vuole dire "sposarsi":  Significa giurare fedeltà ad un'altra persona, un voto non meno impegnativo di quello che prendono i membri del clero.  Significa creare una nuova famiglia, quella principale d'ora in poi.  Gli auguro la capacità di sempre mostrare lo stesso rispetto uno all'altra come della volta del loro primo appuntamento.  Se dovessero offendersi, gli auguro l'umiltà di perdonarsi sempre, e di impegnarsi di non sbagliare più.  Gli auguro di diventare genitori, se Dio lo vuole, e di essere fermi ma amorevoli, i genitori uniti che ogni bambino vorebbe avere.  Gli auguro di creare la casa felice dei loro sogni, anche se dovessero rimanere in due.  Gli auguro di stare assieme per tutta la vita, e in quel lungo ma breve arco di tempo, di essersi più leali delle tortore.  E nello stesso momento, gli auguro di capire queste parole di Kahlil Gibran, che parlano del matrimonio nel libro Il Profeta, "Cantate e ballate insieme e state allegri, ma lasciate che ognuno di voi possa star solo/ Come sole sono le corde del liuto, anche se vibrano insieme della stessa musica."  Auguri, cari sposi di giugno, e sposi di ogni stagione!  Ora siete una nuova famiglia.  Cogliete l'attimo:  amatevi e trattatevi meglio  più che potete!  UN’AMERICANA A VENEZIA