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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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178. RECENSIONE 2012 di Roberto Latini




“A BRIEF CRACK OF LIGHT”     Therapy (dall’Irlanda) -  2012

Per chi ha conosciuto questi irlandesi con l’album “Troublegum”, non c’è speranza di trovare emozioni migliori coi loro nuovi album. Ma questo tredicesimo è piuttosto povero in quanto a song-writing. Si notano buoni spunti disseminati qua e là su un ritornello, su un riff, che però si perdono nello sviluppo del brano che, alla fine, risulta fiacco. Si salvano solo 4 pezzi senza comunque grande personalità:
“LIVING IN THE SHADOW OF THE TERRIBLE THING” possiede un ottimo groove, con la batteria e il basso che ipertrofizzano la ritmica. La voce melliflua si arricchisce di un ritornello corale e scorre via bene.  E’ il pezzo migliore dell’album; no velocità ma feeling giusto.
“PLAGUE BELL” non è male. Ci si aspetterebbe un brano tirato grazie all’inizio sostenuto, poi  diventa invece un middle-time a due velocità. Pastoso strumentalmente e antimelodico vocalmente, utilizza una linea cantata vicina alla modalità rap, che in questo caso non mi dispiace visto che non è realizzata in maniera banale.
“GET YOUR DEAD HAND OFF MY SHOULDERS” si pone anch’essa nel territorio dell’acommercialità. Il ritornello è robotico e volutamente amelodico. Lo stile è contiguo al rock alternativo con atmosfera rarefatta e asettica. Episodio interessante.
“GHOST TRIO” può avere origini direttamente dagli anni ’60, come non percepire l’ossessività ripetitiva dei brani orientaleggianti di George Harrison coi Beatles. Il risultato è più pesante ma è completamente assente la modernità. Uno psichedelismo senza luci di serenità.
Di certo non è un lavoro commerciale, si mastica lento e si fregia di dissonanze e di un certo alito greve, ciò è positivo. Ci sono anche due filler penosi: l’inutile strumentale mielosa “Marlow” e il brano finale “Ecclesiastes 1”.
Tra il Punk, lo Stoner e l’Alternative, si salva perché si vede con chiarezza la volontà di cercare l’originalità. Putrtroppo non decolla mai davvero e quindi merita solo una minima sufficienza.  Sky Robertace Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)