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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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197. LEZIONI DI TANGO (1997), SALLY POTTER, di un’Americana a Venezia.


"I wanted to make a very uncool film," ha ammesso la regista, cio'è, "Volevo fare un film poco chic."  L'idea per il corraggioso film semi-autobiografico, Lezioni di tango, nacque circa due anni prima dell'inizio della sua produzione, quando Sally Potter assistette ad un concerto del maestro argentino di tango sinfonico, Astor Piazzolla.  Rimase folgorata dalla musica e il suo rapporto personale con il tango ebbe inizio.  La Potter, già regista, direttrice teatrale, performance artist, e coreografa, aveva più di quaranta anni all'epoca.  Durante un periodo noioso a Londra, dov'era ostacolata nella preparazione della sceneggiatura di un film che riuscì a realizzare molti anni più tardi (Rage, 2009), la Potter scappò a Parigi dove decise di prendere lezioni di tango dall'argentino Pablo Veron, noto ballerino del tango, che aveva appena incontrato, dopo averlo visto ballare sul palco di un teatro a Parigi.  Nel film, l'esile londinese Potter, appare nel ruolo di se stessa, Sally.  Veron, il suo istruttore di ballo nonchè oggetto d'amore, impersona anche lui se stesso.  I due si parlano in Inglese e Francese, e un pò anche in Spagnolo forse.  Più tardi, viaggiano a Buenos Aires per cominciare a girare un film con Pablo ed altri ballerini amici come protagonisti.  Dopo tutto, lei aveva promesso di dargli un ruolo cinematografico se lui le avesse insegnato a ballare il tango.  Sia chiaro, studiare il ballo con Pablo è come imparare a guidare dietro il volante di una Ferrari.  Eppure, c'erano riusciti.  Lo si vede nel film.  Sally era così capace che Pablo la invitò a ballare con lui in un'esibizione.  Sally accettò la sfida e così inizia la danza fra due ego, quello del ballerino professionale e quello della signora regista.  A vantaggio di Sally, c'è il suo temperamento auto-controllato e riflessivo.  Però, la povera avrebbe voluto vivere il tango, e non solo ballarlo.  Pablo, invece, pretende, con atteggiamento violento, che quando lei balla con lui, lei non debba fare niente, ma solo seguirlo, altrimenti lei finirà per inibire la sua libertà di movimento, amen!  Ironicamente, quando verrà il momento di girare il film, sarà lo stesso Pablo Veron che dovrà seguire Sally Potter.  Girato in bianco e nero per esaltare i balli, con un soundtrack vincente, il film Lezioni di tango sarà il risultato della promessa fatta da Potter a Veron.  Il film venne presentato per la prima volta alla Venice Film Festival nell'agosto del 1997.  Lei mette Veron in mostra, spiegando con un minimo di dialogo che il tango è una vera disciplina.  Potter dice che il tango non viene da fuori, ma che appartiene ad un mondo interiore.  Un tassista a Buenos Aires, portandola al Gallo Ciego, le dice, "Ah, conosci i nostri tanghi?  Allora, hai vissuto, e hai sofferto."  Comunque sia, parlando della sua esperienza del tango, Potter aggiunge, "Performing ha più a che fare con il lato invisibile che non della parte esterna e visibile."  Ammiro quest'artista per aver fatto questo film "uncool" che parla della passione per il lavoro, girato nell'accattivante bianco e nero.  L'ammiro specialmente per la sua capacità di essere se stessa, calma signora di mezz'età, magrolina, spesso vestita di jeans, grandi occhi bagnati, sempre poco truccata, umile ma forte al punto giusto.  Intanto, al MoMA a New York è appena aperta una retrospettiva dedicata alle opere di Sally Potter, regista anche di The Gold Diggers, Orlando, The Man Who Cried, e Yes.   UN’AMERICANA A VENEZIA                 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao ho postato il tuo articolo sulla mia pagina di FB dedicata ai Beni Culturali e Naturali ed al Cinema. Cito sempre la Fonte e i nomi di coloro che hanno fatto materialmente le cose che cito, ma in questo caso ho potuto solo citare il nome del sito. Se ti fa piacere, puoi digitare su Google (se non sei iscritto a FB non importa perchè la pagina è Pubblica) BENI CULTURALI E CINEMA LOCATION, identificare il tuo articolo e scrivere. Sei anzi invitato ufficialmente a frequentare la mia pagina e se mi dai anche il tuo 'mi piace' ti ringrazio. Un saluto da Ebe

ROBERTO R. ha detto...

Grazie Ebe, Mi iscrvo alla tua pagina con piacere. Roberto

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)