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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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194. HEAVY METAL FOREVER di Sky Robertace Latini




3 Inches Of Blood
Io ho vissuto gli anni ’80 come adolescente, e li ho vissuti in Italia, quando la musica leggera ha avuto il suo più schifoso momento artistico (S.Remo non ha mai fatto pena come in quel periodo). C’era ancora la disco music e gruppi come i Duran Duran, gli Spandau Ballet e i Depeche Mode inquinavano il pop. Però sorgeva l’Heavy Metal e dava il via ad ondate di nuova linfa insieme al rock degli imperversanti Police e appena nati U2. Il metal si è poi diviso in molteplici rivoli affermandosi in ognuno di essi, cioè nessuno si è rivelato perdente. Ma in quegli anni veniva chiamato semplicemente Heavy Metal con qualche appellattivo in più ma poco significativo (“dark” per i Black Sabbath; “epic” per i Manowar; “AoR” per i Toto; “Hard Rock” per i Deep Purple;
Kissin'Dyn
“glam” per i Motley Crue…………ma se non era Hard Rock era tutto Heavy Metal. Adesso Heavy Metal sta a significare solo uno specifico tipo di metal, perché è tutto Metal senza Heavy. Quando le due parole stanno insieme ci si riferisce proprio a quello nato nella prima metà degli anni ’80 (al massimo si dice Hard & Heavy). Una piccola crisi di tali sonorità è intercorsa all’inizio dei ’90 con l’avvento del Grunge dei Nirvana, e poi per un certo periodo si è preferito tutt’altro metal, dal NU Metal al Black/Death, fino al Symphonic e Gothic Metal.  Però i valorosi dell’Heavy continuavano ad esistere fino a che, in questi ultimi anni, sono tornati di nuovo in auge, senza apparire mai troppo vintage. L’anno scorso abbiamo avuto i Wolf; i Riot; i Saxon; gli
Running Wild -Ro
Hell; i Benedictum; e tutti hanno saputo mantenere grinta e freschezza in un genere che pareva aver detto tutto. Anche quest’anno una buona fetta è Heavy. In realtà anche altri generi dei primi eighties hanno fatto la loro comparsa nel 2012 (“Epic” con Battle Beast; “N.W.O.B.H.M.” con i Christian Mistress; “Street” con i Crazy Lixx) e anch’essi al tempo erano considerati Heavy. Io però sto parlando di quel lato legato a figure come i Judas Priest; i Saxon e gli Holocaust che si ponevano nella nuova scia oscillando tra tempi medi più Hard e tempi veloci che hanno creato lo Speed. I teutonici Accept c’erano al tempo e ci sono ancora oggi. L’ attuale album, “Stalingrad”, è il secondo in questa loro rinascita, e colpendo nel segno hanno pubblicato un lavoro degno della loro fama. Ricordiamoci che sono dei fondatori e il secondo mito metal germanico dopo gli Scorpions. Brani lineari, pesanti, ma fluidi e  melodici. Sono la band anni ’80 che non sembra invecchiata e che appassiona anche le generazioni più giovani. Chi suona similmente oggi sono i canadesi 3 Inches Of 
Re-Creation
Blood con il loro “Long live Heavy  Metal”, titolo che vuole porsi consciamente nel genere di cui stiamo parlando, ma erano nati come band molto più veloce e tirata; nonostante si siano ammorbiditi rispetto al passato, la loro è una posizione spinta fortemente verso il lato più energico,  quello Speed. Eppure brani come“Men of fortune” sono prettamente Acceptiani (il cantante potrebbe stare negli Accept senza problemi) o Judaspristiani. Nonostante la collocazione standard, il disco suona molto molto personale, grazie ad una sonorità tagliente e struttura spesso semplice ma diretta. E come se lo Speed volesse saltare nel Thrash senza farlo; strano    effetto. Discorso a parte per i tedeschi Kissin’ Dynamite, anch’essi giovanissimi, che hanno anche ambizioni Street, rimanendo per lo più nell’Heavy, avendo pure caratteristiche germaniche alla Accept. Meno serioso dei due gruppi appena citati prima, predilige il lato fun, ironico e sporco, e per questo l’album “Money, sex & power” appare leggermente più Street americaneggiante. Musica fresca e tonica la loro, senza cadute di stile o rimpianti per il passato. Vissuto in modo moderno e dinamico, l’Heavy si propone come una cosa superadattata all’habitat di questi 2000; non si vede la vecchiaia di questo genere metal. Ma il vintage eccessivamente derivativo è sempre in agguato. Lo dimostra il demo

Acce
dei Re-Cration, Heavy italico di buona fattura che manca della scintilla personale. Il loro “Crystal skulls” contiene due buoni pezzi, ma tralasciando la poca esperienza da studio e il lato tecnico della registrazione, si percepisce bene il tipo di songwriting troppo legato alle cose sentite di quegli anni. La band ha emulato le gesta anni ’80 senza reinterpretarle, limitandosi a riproporre passaggi ormai stantii. Stesso passo falso stava per fare anche il tedesco cantante/chitarrista Rock’N’Rolf coi suoi Running Wild nell’album “Shadowmaker”, che semplificando eccessivamente le sue composizioni ha rischiato di farsi pura copia di Saxon; AC/DC e Iron Maiden. Fortuna che possiede quella esperienza saggia che gli ha fatto salvare almeno cinque brani. Suonare l’Heavy comporta dei rischi, perché essendo stato fortemente sfruttato bisogna saperci fare. Il bello è che chi ci sa fare c’è, pur se giovane (il cantante dei K.Dynamite ha 20 anni). Io, che sono cresciuto con l’Heavy, posso dire quindi con cognizione di causa che il metal di questo tipo non tramonta mai, mi eccito quando trovo gruppi così. Nel 1978 i Rainbow di R.J.Dio gridavano “Long live Rock’n’Roll”, e così, a ragion veduta, i contemporanei 3 Inches Of Blood dicono “Long live H.M.”.    Giusto! Heavy Metal forever! SKY ROBERTACE   LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)