scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

221. PIERO MANZONI OVVERO IL VALORE DELL'OPERA D'ARTE di Roberto Rapaccini

Stabilire il valore di un'opera d'arte in relazione alla notorietà dell'autore testimonia la crisi del concetto di arte come realtà che vive di vita propria. Decidere del valore di un'opera in relazione alla provenienza significa sconfessare la realtà autonoma dell'opera, ovvero disconoscere che l'artista è soltanto un faber, un medium, spesso inconsapevole, che mette in comunicazione gli uomini con un universo che si rivela attraverso il linguaggio dei cromatismi, dei segni e delle forme. Incuriositi e meravigliati abbiamo apprezzato sorridendo l'acuta provocazione concettuale di Piero Manzoni che, negli anni '60, inscatolò le proprie feci indicandole come opera d'arte. Pur trattandosi di escrementi, quella materia era nobilitata in quanto prodotto di un artista. Così Manzoni stigmatizzava che la stima di un'opera d'arte si fosse fondata sulla sua genesi piuttosto che su endogeni connotati oggettivi. A questa provocazione, come ho detto, abbiamo sorriso e non ci siamo sentiti parte di questo equivoco. Tuttavia, senza saperlo, ridevamo di noi stessi perché oggi, nel consorzio umano, al fine della stima del valore artistico ed economico di un’opera, è prioritaria la notorietà del suo autore, dimenticando che fra tutte le numerose opere realizzate in vita dagli artisti più celebrati, solo alcune sono capolavori. Un modo per uscire dall'equivoco è ritenere che il mercato dell'arte, che necessita di strumenti per individuare l'oggettivo valore economico dell’opera, non abbia nulla a che vedere con l'arte stessa. Infatti, trattare un’opera stabilendone un valore economico oggettivo considerando il valore artistico intrinseco come uno dei tanti parametri di valutazione come l'autore, il contesto ed il periodo storico ed altro, equivale a degradare l'opera a un bene da collezione, come se fosse un francobollo. Naturalmente con questo non si vuole dire che l'indagine che porta ad individuare il contesto storico di un’opera, la scuola, e possibilmente l'artista che ne è l'autore, non abbia significato: l’analisi storico-sistematica è un determinante strumento di interpretazione del lavoro che l'artista produce spesso inconsapevolmente, forse attingendo da archetipi collettivi, e che quasi sempre è il precipitato di un'epoca. Su questo tipo di indagine può fondarsi l'interpretazione dell'opera, ma non un automatico giudizio sul valore economico dell'opera stessa, ammesso che le espressioni del linguaggio e del mistero dell'universo umano possano essere monetizzabili.   ROBERTO RAPACCINI

Per la quotazione concreta di un quadro leggi:

 Il collezionista, Arte e Denaro….clikka qui
 Come si valuta un quadro……….clikka qui  
   Coefficienti degli artisti………..clikka qui

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)