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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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226. UPWARDS Teodasia (dall’Italia, 2012) di Sky Robertace Latini



Un symphonic metal non eccezionalmente sinfonico. Provengono dal Veneto e sono al loro album di debutto, prima solo un demo “Crossing the light” datato 2009. Come spesso in questo tipo di sound, il front-singer è una donna, la longilinea Priscilla Fiazza; però il leader è il batterista Francesco Gozzo.   “TEMPTRESS” cerca la melodia di carattere, con un certo eclettismo vocale. E’ l’unico episodio dove la voce cerca la vera originalità. Nulla che non sia già stato tentato, ma il risultato c’è. In ogni caso globalmente un ottimo brano, luminoso e pieno di feeling.  “REVELATIONS” usa un ritmo ballabile; la linea vocale è incisiva e sensuale. Pianoforte a iempire gli spazi tra le distorsioni e i tappeti tastieristici. Atmosfera d’ampio respiro.    “CLOSE CALL” è una ballata ben riuscita, anche se lontana dai canoni metal-rock, anzi assomiglia a certe cose del pop più teatrale. In un certo senso possiamo dire che è bella perché non copia le tradizionali soft song dell’Heavy metal, a volte troppo scontate. Pianoforte, chitarra acustica e violini per un effetto pieno e intenso.   “A POWERFULL LIFE” sembra ancora più pop, e nomino i Carpenters che con la voce si percepiscono molto. Ai più rocker i Carpenters non possono piacere (a me si), ma l’accostamento è reale dal punto di vista melodico. Poi comunque mantiene ancora un minimo di rock; è una bella canzone, ben costruita e forse una delle più personali del disco.  “PANDORA’S KNIGHT” recupera un po’ di sinfonismo, ottenendo un minimo di epicità. Oltre alla voce femminile che amplia la sua vocalizzazione, c’è l’apparizione di una voce maschile pseudo-growl. “MY MINOTAUR” ha un riff tastieristico inflazionato. Fortunatamente, la linea vocale, che cerca l’impostazione virile, riesce a dare incisività. La parte strumentale è meno interessante di quella canora, ma risulta un buon sostegno.  Tra i brani minori “Lost words of forgiveness”, da segnalare perché su di esso è ricaduta la scelta del video promozionale. Il motivo è duplice: primo perché è uno dei pezzi più commerciali, dovuti anche all’uso scontato delle tastiere, il secondo è perché vi canta anche il grande cantante dei Rhapsody Of Fire Fabio Lione, che si produce in un duetto con Priscilla, ed è presente pure nel video.  Un album molto scolastico che fa vedere come la lezione sia stata perfettamente imparata. Brani mai noiosi, anzi piacevolmente accattivanti, senza ricopiaticci di frasi musicali, ma certamente non personali nello stile. Album semplice, talvolta un po’ plastificato, ma efficace anche se non si alza mai troppo di livello. Diciamo che si insegue la commercialità, riuscendo a non rovinarsi ma non riuscendo a creare un disco importante. Non è necessario averlo nella propria discografia.  Ho l’impressione che la cantante Fiazza sia in grado di offrire molto di più in estensione e in interpretazione, pare invece volersi limitare, forse per non rischiare dal vivo.   Sky Robertace Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)