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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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249. PARLAMI di Cristina Spera



Ha deciso di vuotare il sacco e lo farà. Finalmente. Avrebbe potuto farlo in mille occasioni e in mille modi. Con Gianna, per esempio, l’amica di sempre: attenta, affettusa senza sbavature, così sensibile. Avrebbe compreso tutto. Altrimenti Mauro, innamorato di lei dai tempi del liceo: una vita fuori, in strada, nell’attesa che un gesto, uno sguardo, un cenno del capo rappresentassero un invito ad entrare in casa. Invito che non era mai arrivato. E sennò raccontare tutto ad Elsa, amica e collega di radio con cui trascorreva gran parte delle giornate piovose alla consolle cercando note e parole da gettare nel vento. E poi c’era anche Isabella e Sandro e Paola. E che dire di Giacomo, il gigante buono? Lui sì che avrebbe saputo consolarla! Come quella volta alla festa per i suoi quindici anni, mentre si esibiva in un rock scatenato, un improvviso cedimento delle gambe ed una rovinosa caduta a terra. Un tonfo sordo sotto gli occhi degli amici che già ridevano di denti e di pancia. Una cosa così, a quell’età, può avere effetti devastanti. Ma Giacomo la prese tra le braccia e le strinse il capo contro il suo petto così forte da ricacciarle indietro le lacrime. E Pierluigi? Che per un un bicchiere di spuma al bar scodinzolava come un cane fedele? Mille occasioni...mille modi. Ma lei ha scelto lui. Chissà perchè poi. Forse per quell’accento straniero che le ricorda le lunghe estati calde in Riviera. Un parlare che sa di sole, salsedine, sabbia bagnata, cocco e di ghiacciolo all’arancia. O forse perché quando lei racconta...lui tace e immerso nei suoi pensieri dà l’impressione di ascoltarla, ma quel tanto che basta. Oppure dipenderà dal fatto che con lui ha recuperato la sua dimensione di normalità? Nessun piedistallo su cui salire, nessun abito di scena da indossare. Mentre pensa Cristiana arriccia il naso ed accenna un sorriso. Non sarà mica per quel brivido che le attraversa la schiena quando si avvicina un pò troppo a lui? Una sensazione già provata, da bambina la notte dell’ascensione mentre si saltavano i falò. Bisognava avere dimestichezza con il fuoco! Avvicinarsi quel tanto che basta per percepire un calore bruciante sulla pelle, senza però scottarsi. A quei tempi le gambe ancora tenevano, a camminavano, e correvano, e saltavano...perfino i falò. Ma no; non è per questo. Lei ha semplicemente risposto ad un invito. Un messaggino arrivato sul morire di una giornata frenetica e convulsa. Un messaggio chiaro, essenziale e categorigo, inequivocabile. Una freccia scoccata da un arco esperto che sa dove e come colpire. Il messaggio diceva così: “ Parlami”. CRISTINA SPERA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)