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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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303. ESSERE O NON ESSERE, SEMPRE UN PROBLEMA da un'Americana a Venezia


Nella nostra epoca, milioni di persone hanno passato mesi, se non anni, anticipando la fine del mondo, mentre per decine di migliaia di esseri umani, ogni giorno potrebbe essere quello giusto per portar fine a tutto.  Spinta dall'ultimo articolo di Roberto R. che consiglia di vedere il film "Paradise Now," la storia di un palestinese votato al suicidio per motivi politici, ed in più, disturbata dalle notizie non-stop di suicidi qui e all'estero, ormai sempre più frequenti per motivi economici, ho deciso di affrontare il tema.  Il suicidio non è un argomento facile da trattare.  E' probabile che ciascuno di noi conosca una persona che ha perso qualcuno/-a in questo modo.  Non è il caso di fare dichiarazioni dogmatiche.  E' sempre un evento tragico e troppo spesso inspiegabile.  Chi non sta male quando sente la notizia della madre depressa che salta dal piano superiore, spesso con il pargolo in braccia?  O della teenager che muore di vergogna perché derisa e umiliata dai coetanei?  O dell'imprenditore che non sa più mantenere l'impresa e che, disperato, si toglie la vita piuttosto di affrontare i propri dipendenti, disperati a loro volta?  O dell'anziano che soffoca la moglie malata per poi togliersi la vita?  Sono persone svuotate dentro che non hanno trovato soluzioni ai propri problemi, si capisce, eppure a noi saranno sembrate persone "normali."  Poco a poco si sono trovate in un momento impossibile da vivere.  Momenti neri possono arrivare nella vita di chiunque.  Per questo motivo, forse dovremmo tutti meditare, come Amleto, sull'opportunità di tentare di scappare o no.  Forse dovremmo cominciare a prendere posizione prima dell'arrivo di una possibile tempesta perfetta.  Potrebbe mai convenirci di finire le nostre vite così?  Shakespeare, parlando attraverso Amleto, principe demoralizzato dall'indignazione, si chiede se non sia possibile che dopo la morte non continui tutto altrove.  Amleto intuisce che la vita non finisce con l'oblio, e decide di non passare dalla padella alla brace.  Dal punto di vista religiosa, i culti maggiori, senza eccezione, vedono il suicidio come un atto assai negativo.  Per i cristiani ed i musulmani, esso comporta gravi conseguenze per l'anima: il suicida rischia di finire fra le fiamme.  Per gli ebrei, è grande peccato, dal momento che il corpo e l'anima appartengono a Dio e quindi non sono gli uomini a poterne disporre.  Per gli induisti e i buddhisti, il suicidio è un atto distruttivo che avrà effetti indesiderati: uccidersi crea un sacco di karma.  L'anziano saggio Chitrabhanu, un maestro spirituale dello Jainismo, una fede indiana basata sull'ahimsa, parola sanscrita per non-violenza, disse una volta quando un ragazzo gli chiese di valutare il suicida, "Non sarò io a giudicare chi si toglie la vita, ma direi che quella persona abbia mancato il bersaglio."  Per curiosità, ho cercato su google "Perché il suicidio è peccato."  Ho notato una domanda posta in una discussione:  "Se il suicidio è peccato perché Dio non lo ha detto nei 10 comandamenti?"  Chiaramente, l'autore della domanda non aveva preso in considerazione il sesto comandamento, "Non uccidere."  Come la maggior parte delle persone, credeva di appartenere a se stesso, come se fosse un'isola umana, e non a qualcosa molto più grande, a una realtà senza confini che include familiari, amici, e società, per non parlare della famiglia umana e del Creatore.  Quando ci si toglie la vita, si distrugge anche una fetta di vita ai sopravvissuti che devono convivere con il senso dell'incompiuto ed anche con l'angoscia.  Per evitare che noi e i nostri cari possiamo finire sotto il juggernaut del suicidio, sarebbe il caso di votarci alla vita, pur quanto difficile sia, per non rischiare di creare un incubo molte volte più desolante dei problemi che affrontiamo ora. Soprattutto, sarebbe il caso di chiedere e di offrire aiuto reciprocamente, provando, anche in questi tempi confusi, a essere più positivi e più sensibili verso tutti quelli che potrebbero trovarsi davanti alla tempesta perfetta.  Ad ogni modo, come scrisse John Donne 400 anni fa, "E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te." UN’AMERICANA A VENEZIA

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un ottimo messaggio di sempre indomita speranza. Concordo su quanto i suicidi lascino nella disperazione le persone vicine a chi ha compiuto il gesto. Vivere è comunque difficile in tempi come questi ma il messaggio di questo post è un buon ancoraggio teso a chi è disperato.
Un plauso all'autrice
Chiara P.

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)