scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

326. L'ARTE NEL DNA da un'Americana a Venezia


Quando Pablo Picasso vide i dipinti di animali e di simboli

dentro la Grotta di Lascaux in Francia, disse, "Non abbiamo imparato nulla."  Forse quest'osservazione era il suo modo per esprimere il potere e l'eleganza di quell'arte risalente a circa 17,000 prima.  All'inizio del Paleolitico Superiore, circa 45,000 anni fa, è arrivato un momento clou nella storia della nostra specie:  "l'Esplosione creativa."  Incisa nella roccia e poi decorata, o semplicemente dipinta, l'arte nacque senza l'aiuto di attrezzi di metallo.  Invece, l'Homo Sapiens creò con selce, ossa, pelle, e legno, e con colori naturali derivati dal carbone, le ocre, il manganese e gli ossidi di ferro, fissati sulla roccia con il grasso.  Gli esperti discutono sulla questione di quale sito mondiale vanti l'arte dell'Homo Sapiens più remota, anche se è ipotizzabile che qualche opera ancora esistente sia stata eseguita dall'uomo di Neanderthal, non ancora Homo Sapiens.  L'India crede di avere nel suo territorio l'arte rupestre originale, ma non è provata.  Anche la Namibia la potrebbe avere.  Forse proviene dal sito del Lago Baikal in Siberia dove sono state trovate delle statuette femminili.  Anche l'Australia contende il primato, con dipinti di più di 50,000 anni.  Fra i tesori australiani c'è la "cappella sistina dell'arte preistorica" nel Territorio del Nord.  Si trovano splendidi esempi più recenti nelle grotte dell'Europa, da 16,000 a 40,800 anni di età.  E' famosa l'arte parietale di Francia e Spagna, specialmente quella a Lascaux, Chauvet, Cosquer, Pech-Merle e Altamira.  Molto interessante è il fatto che gli artisti da luogo a luogo hanno utilizzato gli stessi simboli, senza averli potuto condividere.  Tali simboli sono apparsi più o meno simultaneamente, da continente in continente:  il cerchio con il puntino centrale, la croce, il bastoncino, la linea e il punto, il segno a "V", il dardo, il triangolo, il quadrato, il segno fallico, il segno vulvare (chiaro simbolo di vita), la mano, la serie di linee parallele, la serie di punti, i rombi, ed altri ancora.  Anche l'oggetto animale è presente a livello universale; le specie variano da zona a zona.  A differenza dell'uomo Neanderthal, la sopravvivenza era assicurata al Homo sapiens principalmente attraverso la caccia in gruppo, aprendo alla simbiosi degli spiriti fra essere umano e animale.  Più cacciatore era il popolo, più veniva esaltato l'animale nell'arte e meno presente era la figura dell'uomo.  Di converso, più variava "l'economia" del clan, più presente la figura dell'uomo e più piccole le rappresentazioni dell'animale.  L'animale nell'arte dei cacciatori preistorici può apparire a grandezza naturale o fino a due metri di altezza.  Dove si vede in Europa l'uro (bue estinto), il bisonte e il cavallo, in Africa predominano la giraffa e l'elefante.  Si vede molti altri animali nell'arte preistorica, inclusi il rinocerante, il leone, l'alce, il cervo, il toro, il felino, il gufo, e la lepre.  Alla fine del Paleolitico, nelle regioni Euro-Asiatiche, c'è stato un rapido cambiamento climatico, uno di quattro o cinque simili sconvolgimenti nella storia della Terra.  Questo fenomeno comportò lo scioglimento dei ghiacci artici.  Il livello marino si è alzato di circa 120 metri.  Dove oggi troviamo la laguna veneta, per esempio, c'era un'enorme pianura, luogo ideale per i clan di cacciatori ed i branchi di quadrupedi.  Dopo il cataclisma, si è formata la parte settentrionale del mare Adratico.  I gruppi umani che non sono stati uccisi da questo "diluvio universale" nelle regioni Euro-Asiatiche hanno dovuto cambiare stile di vita.  Non si dipendevano più dal bisonte e dall'uro, e nemmeno dal clan.  Le fantastiche grotte del Paleolitico in Europa, nonostante il loro vecchio scopo--arte per arte, totemismo, magia propiziatoria, sciamanismo--non avevano più utilizzo.  Il rapporto con l'animale e con lo stesso ambiente cambiava.  Però, l'Homo sapiens non ha mai smesso di creare.  Dal Neolitico in poi, cominciando dall'impatto visivo delle vecchie grotte dei clan di cacciatori di Europa, ai corridoi dei grandi musei del mondo, e arrivando persino ai graffiti sulle superfici delle nostre città, ormai coperte di messaggi con e senza senso ai più, capiamo che comunicare attraverso il veicolo dell'arte visiva è intrinseco all'essere umano.  UN’AMERICANA A VENEZIA          

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)