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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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335. RECENSIONE “BURNING RUINS METAL FEST” di Sky Robertace Latini



Terni, Dom. 14 Luglio 2013 – ingresso gratuito
Location sullo spiazzo davanti all’anfiteatro nei giardini pubblici “la Passeggiata”, dove tutti, anche chi passava senza entrare, si accorgevano, vicinissimi, del casino che le band e il pubblico scatenavano. L’evento è iniziato circa alle 17.30 per concludersi a mezzanotte. L’ordine di presenza:

1.     Bloodtruth
Umbri perugini con all’attivo un solo demo del 2012. Genere: Death Metal, puro e incontaminato.
2.     Steel Crow
Umbri perugini che hanno realizzato un demo nel 2009 e un album ("Devil’s claw”) nel 2012. Genere: Power Heavy Metal.
3.     Firbholg
Umbri folignati che hanno prodotto tre lavori, l’ultimo “Ashes of war” nel 2013. Genere: Black Epic Folk Metal
4.     Zombie Scars
Toscani di Cortona (Arezzo) che hanno registrato un demo (“Spirit”) nel 2011 e un album (“Revenant”) nel 2012.Genere: Thrash Metal.
5.     Light Silent Death
Umbri ternani con tre lavori, il primo un demo del 2008 “20 years…of obscuration” e il secondo un ep live “20 minutes…of obscuration”; il terzo è l’esordio con album vero e proprio “Under the sign of cancer” del 2011. Genere:Death Thrash gothic Metal
6.     Eyeconoclast
Romani presenti con sei lavori dal 2003 (per primo l’EP “Cursos”) e quest’anno con l’album “Drones of the awaking”. Genere: Death metal.
7.     The Modern Age Slavery
Emiliani presenti dal 2007 con il primo demo, oggi con l’album “Requiem for us all”. Genere: Death metal 


Un festival piccolo ma costruito bene, dove la gente è venuta permettendo anche una sufficiente dinamica atmosfera. Una atmosfera dove pogare, fare circle-pit, headbanging e scatenamenti vari è riuscito, perché si è formato almeno un minimo gruppo di gente metallica sotto il palco. Devo dire che non sempre è così, ma stavolta è andata bene (e comunque all’inizio io ho iniziato da solo col secondo gruppo). A parte due gruppi che non ho apprezzato per la proposta musicale, il livello delle band mi è apparso buono dal punto di vista sia tecnico che della tenuta di palco. Non mi hanno eccitato i Bloodtruth che hanno aperto le danze, poiché piuttosto piatti e monocorde, con un cantato che non va bene nemmeno nell’hardcore o nel punkcore. Poco mi sono piaciuti gli Eyeconoclast sebbene ci siano anche istanti interessanti; troppo statici nelle composizioni nonostante l’imperiosa velocità. Gli Steel crow sono quelli dove ho cominciato a muovermi poiché il Power Heavy Metal è in automatico nelle mie corde, anche se mi sono apparsi derivativi nel song-writing, con accordi già sentiti, tipo Saxon. Hanno però sviluppato un buon feeling live che data l’ora non è riuscita purtroppo a scaldare del tutto gli animi dei presenti. I Light Silent Death, band di casa, e organizzatrice del festival, ha espresso una bella performance con il bassista Simone Zampetti serioso ma dalle pose e dall’aspetto ben metallico. Le tastiere sono un loro efficacissimo marchio di fabbrica che si sono ben percepite anche in concerto, e non doveva infatti essere altrimenti. Naturalmente della musica di tutte le band io conoscevo solo la loro e quindi sono quelli che ho potuto seguire e godere di più. Molto potenti i Modern Age Slavery che hanno chiuso la kermesse con forte violenza grazie ad un Death Metal massiccio ma che non disdegna cambi di ritmo e rallentamenti perfetti per fare headbanging. Il cantante sarò stato pure un loro fresco e nuovo acquisto, ma ha saputo imporsi sulla gente ben contenta di farsi incitare. Ho tenuto per ultimi due piacevoli sorprese. Tra quelli che hanno partecipato a questa iniziativa, ci sono tre gruppi meno omologabili e quindi maggiormente personali, con un pizzico di originalità che li alza di valore, uno è quello dei Light Silent Death che reputo particolari rispetto al mercato, però li conoscevo già. E’ stato invece molto gustoso trovarmi davanti a due proposte diverse quali sono i Firbholg e gli Zombie Scars. Rispetto al Black Metal io prediligo il Death, ma stavolta è l’inverso poiché i Firbholg hanno creato una atmosfera davvero intrigante, dove anche chiudendo gli occhi si percepiva una certa magia; in realtà non si tratta di puro Black, considerando una certa epicità e qualche sprazzo folk. Ad ogni modo il suono pulito delle chitarre, per quanto energetico, il martellamento ridondante del bassista “Wolmos” e il cantato scream (che preferisco al growl) hanno realizzato una situazione sonora di ampio respiro. Certo l’ottimo singer “Sir Woluk” pecca di faccia poco Black, proprio una faccia da folignate (battuta che mi è venuta spontanea lì per lì quando ho parlato con mio fratello), e inoltre un po’ più di dinamismo on stage ci vorrebbe, ma certo il tipo di musica non è proprio il più adatto in tal senso. Superlativi gli Zombie Scars, mezzi matti e dal gran cuore live. Una musica Thrash venata di ironia e con musicisti che fanno di tutto per far reagire il pubblico; si vede che si divertono e tra il cantante e il chitarrista barbuto fanno a gara a chi si sprona di più. Il bassista Daniele Petri sembrava una specie di Ozzy Osbourne con un look poco thrash e vagamente glam, che però si è imposto come immagine. Con questa band, musica e immagine live si sono fusi in modo vincente, e se dovessi dare un ipotetico premio della festa, lo darei a loro classificandoli primi. All’inizio di questa recensione ho fatto la lista delle band in ordine di comparizione sul palco; ora scrivo invece la mia classifica di gradimento:
1.     Zombie Scars
2.     Firbholg
3.     Light Silent Death
4.     Modern Age Slavery
5.     Steel Crow
6.     Eyeconoclast
7.     Bloodtruth

Questa edizione, spero la prima di una lunga serie, del “Burning Ruins” è riuscita bene, ma certo è stata gratis. Eppure, anche quando gratuita, non sempre la partecipazione è del pubblico è all’altezza come in questo caso, sia per numero che per reattività. Forse per la prossima volta riuscire a portare anche un gruppo straniero darebbe una maggiore visibilità. Bene invece aver portato un combo con alle spalle una certa voluminosa carriera di vari anni come gli Eyeconoclast. Magari aggiungere maggiore varietà di generi (qui erano tre le band Death) con un gruppo magari Hard Rock vintage, ma su questo argomento va considerata la realtà ternana che, forse per la presenza di una cultura industriale (vedi acciaieria o polo chimico), ha musicisti e fan che spingono con forza verso il Death; il Black; l’Industrial/Techno Thrash e l’Alternative Metal.
Sicuramente un plauso all’organizzazione per il punto di ristoro, palco e amplificazione. Piccola ma ben messa la presenza del merchandising, lavori in pelle e magliette comprese.  Chissà se in futuro questo lato possa svilupparsi ulteriormente così da valorizzare le piccole realtà locali? Gli eventi passati del DAYS SHOCKING GROUND METAL FEST nella zona ternana, fatti prima ai Campacci di Marmore e poi in quel di Narni, ma in mezzo alla campagna, non ebbero una riuscita adeguata ad un minimo di aspettative, ma forse anche per la durata dei due giorni. Non credo che il fallimento fosse dovuto all’ingresso a pagamento che comunque era poca cosa. Farla dentro Terni ha un senso maggiore se diventa un evento cittadino fisso ben visibile. In questo caso è stato visibile persino a chi non entrava….buffo notare i vecchietti e le mamme, con il bebè in carrozzina, stupefatti davanti a ciò che si parava loro davanti: metallari neri e borchiati che si dimenavano come indemoniati e urla raccapriccianti accompagnate da mura sonore forsennate. E’venuta anche la mia nipotina metallara quindicenne, fan dei Motorhead più che di Death Metal, perché alla fine si è trattato di una bella festicciola divertente (ma lei va a più concerti di me). Io non sono morto ma prima o poi succederà, penso che la mia passione musicale che in me diventa sempre corporea, mi brucerà; ma sapete? Se devo morire pogando lo farò! Sky Robertace Latini



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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)