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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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337. POWER METAL - LA MELODIA di Sky Robertace Latini

In genere si pensa al metal come ad una musica senza melodia. Non si è più lontani dalla verità, infatti molte band hanno e continuano ad avere una grande enfasi melodica, sebbene vi siano generi che se ne allontanano come il Death e il Black Metal. I fondatori del rock duro come i Led Zeppelin e i Deep Purple non esistono senza melodia. Ma l’altro errore è pensare che la melodia sia da associare alla musica soft. Invece durezza, velocità e melodia si sposano benissimo. In Wikipedia troviamo che la melodia è “una catena di suoni di differente altezza e di differente durata la cui struttura genera un organismo musicale di senso compiuto”. Se è una “catena” è già metallara. Scherzi a parte, questo organismo musicale non è estraneo al metal, ma è la costruzione base di quasi tutto il Metal come per ogni altro tipo di musica. Alcuni generi metal enfatizzano la melodia più di altri, soprattutto quando si tratta di quelli dal potenziale maggiormente commerciale come l’AoR e certo Hard Rock, fino al Gothic e al Symphonic. In realtà anche nel classico Heavy Metal anni ’80 la linea melodica è centrale e non vi sono possibilità di fuga da essa se non passando per i generi accennati prima del Death e il Black dove il cantato Growl o Scream abbattono le differenze di altezza di cui prima.  Il genere che più di tutti coniuga durezza, velocità e melodia, è il genere POWER METAL dove anzi la melodia viene ad essere ipertrofizzata, con voci di alto livello tecnico e un susseguirsi di tracce iperveloci. Il Power nasce dalla fusione dell’Heavy Metal classico (anni ’80) con lo Speed Metal; esempio tipico anni ’80 ne è la band tedesca Helloween. Le chitarre utilizzano il Powerchord (“Accordo potente”) che è “un bicordo, ovvero un intervallo musicale composto da due suoni che vengono eseguiti simultaneamente (Wikipedia)”, un accordo già usato dagli antichi romani. Per ciò che concerne l’armonia, la scala pentatonica dell’Heavy Metal viene meno usata nel Power Metal a favore della diatonica (Wikipedia: “è una scala musicale formata da sette delle dodici note che compongono la scala cromatica”). Ciò porta i compositori del Power ad andare verso la musica classica e a mescolarvisi come sonorità arrivando fino a trasformarsi nel Symphonic Metal, che è la punta massima di ibridazione in tal senso.  Negli anni ’80 venivano considerati Power quelle band metalliche che poi saranno considerate solo Heavy Metal come i Judas Priest, gli Iron Maiden, gli Accept e i Saxon. Ma poi, passando per gruppi epici come i Gamma Ray, negli anni ’90 si legarono al termine Power band dove la melodia fu ancora più imprescindibile. Vennero fuori soprattutto i finlandesi Stratovarius che attualmente sono il metro di paragone utilizzato per determinare chi sia o no Power Metal. Il Power possiede soprattutto una anima europea che la fa fondere con la cultura del vecchio continente nell’utilizzo di ispirazioni Folk, Progressive e appunto Sinfoniche, come accennato prima. Persino le band americane come i Kamelot sembrano essere d’Europa. Commistioni createsi quindi con altre tipologie metal che appaiono pur sempre molto melodiche, allontanandosi sempre più dal rock americano, anzi con sempre meno valenza rock in sé. Ma il Power ristretto è quello che mantiene una certa linearità e semplicità nel songwriting che però necessita di un alto tasso tecnico dei musicisti.  Il cantato pulito del Power Metal a volte è così melodico da snaturarsi nella musica leggera tanto da perdere consistenza se non fosse per l’arrangiamento forte che lo sostiene. Succede per esempio, talvolta, ai finlandesi Sonata Arctica (primo album “Ecliptica” del ’99), figli minori degli Stratovarius. Certo Power è quindi denominato Melodic Power Metal, sebbene sia una eccessiva forzatura non potendo il melodic nemmeno considerarsi sottogenere tanto è labile il confine.   Proprio questa melodiosità è quella che sovrasta l’uscita discografica del 2013 dei gruppi Power che ho ascoltato finora (5). Quest’anno gli STRATOVARIUS con “Nemesis” si sono leggermente commercializzati e appaiono superorecchiabili, ma senza perdere potenza e tiro Metal. Non si può dire lo stesso con l’esordio degli italiani SOUL OF STEEL che in “Journey to infinity” copiano il lato più leggero dei Sonata Arctica risultando anche troppo leggerini e con annacquamenti con la musica leggera italiana. In Italia essi tentano di uscire dal territorio di provenienza rifacendosi agli scandinavi quindi, ma non sono riusciti a comporre al livello di connazionali che hanno guidato la via italiana al Power Metal con una forte personalità, melodica ma molto dinamica: parlo di Vision Divine e Labyrinth. Ai Sonata Arctica si rifanno pure gli austriaci SERENITY con “War of ages” che, aggiungendo una voce femminile e un tocco di sinfonismo, sono veramente melodici (però a differenza degli italiani S.O.S rimangono nel contesto strettamente metal).  Discorso a parte va fatto per AVANTASIA e PRETTY MAIDS, entrambi legati al Power Metal che deriva dal vecchio Heavy Metal e che quindi contiene un’anima più rock. I Pretty Maids in “Motherland” usano come solito loro tutte le sfaccettature metal (eccetto le più estreme) e mescolano la loro melodia anche con lo Street Metal, senza mai sporcarlo eccessivamente. Anche lo Street si è sempre unito alla melodia, ma a quella del rock americano più classico, e i P.Maids pur essendo loro di nazionalità danese, hanno un certo spirito americaneggiante. I P.Maids in questo ultimo lavoro qualche sinfonizzata l’hanno data, ma in piccolissima percentuale, vi troviamo invece il Power degli anni ’80 alla Judas. Gli Avantasia sono invece il prodotto degli anni 2000 (primo album “The metal opera part.I” targato anno 2001) e passano, anche in questo lavoro “The mistery of time”, oltre che dal Power di Judas ed Helloween (vi canta persino Kiske, l’ex-Helloween, anche al sinfonico (parzialmente) che va tanto in voga in questi a ultimi 10 anni. Anche gli Avantasia non disdegnano di sporcarsi di street metal, e tutto permanendo melodico. La melodia è ovunque nel metal, anche in brani pesanti e corrosivi dello Stoner e dei Black Sabbath, ma anche nel cantato rochissimo di Lemmy dei Motorhead e in certo modo di cantare urlato di Halford in “Painkiller”. Se vogliamo, riusciamo a trovare la melodia anche nel Death e nel Black Metal. Il Power Metal però vi si è specializzato e ottiene il massimo in tal senso. SKY ROBERTACE LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)