scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

353. LIBERTA’ DI ESPRESSIONE CRISTIANA e CONFRONTO DIALETTICO Di Sky Robertace Latini



Esiste nella mente umana l’insana ma comune spinta a crearsi preconcetti e schemi di pensiero statici, probabilmente per non crollare sotto il peso di dubbi ed insicurezze, e per facilitare i processi di elaborazione, altrimenti faticosi. Nessun essere umano ne è immune. Lo vediamo in qualsiasi argomento e in qualsiasi campo culturale. Messori sostiene che la gente tende a piegare la realtà secondo la propria visione. Sappiamo tutti che è vero, se siamo onesti con noi stessi. Ma essere propensi a mettersi in discussione è ciò che salva da questa tentazione. Nell’esercizio della falsificazione, rientra anche l’inibizione della “libertà di espressione individuale”, secondo l’idea che se qualcuno difende posizioni in cui si ritrovano anche enti di potere, allora quel qualcuno, volontariamente o involontariamente, è per forza piegato a tali poteri e quindi anche quelle posizioni sono espressione di una cattiva fede. Ciò avviene spesso per le questioni che attengono alla politica, ma avviene sempre per quelle che attengono alla fede cattolica. Lo stato democratico ha dei compiti specifici in quanto “democrazia”; uno di questi è permettere la “libertà di espressione”. Essa comprende la libertà di esprimere il proprio modo di essere, di avere e di esternare le proprie idee, e di credere. E tutto ciò non può riguardare solo la sfera del privato ma anche la vita pubblica, altrimenti si contraddice il significato del termine “espressione”. La libertà espressiva della fede, per un cattolico viene realizzata con il crocefisso in bella vista, con il segno della croce in varie situazioni, con le processioni per strada, con le feste; tante le forme pubbliche di fede. E bello vedere anche le manifestazioni delle altre religioni (a Terni ogni anno si vede la processione dei Sikh, originari dell’India), ognuno che esprime la propria fede e cultura.  Ma guai a parlare di fede quale normale argomento colloquiale, tanti storcono subito il naso. Ma la questione appare più grave quando si esternano i valori che la fede cristiana porta sulle tematiche quali l’aborto; l’eutanasia; l’educazione scolastica; il matrimonio; l’omosessualità. In questi campi vietato esprimersi. E molti non storcono il naso per la noia dell’argomento, bensì per la non accettazione che si mettano in discussione i concetti che loro hanno concluso siano un dato di fatto. Ma la cosa evidenzia un’altra sfaccettatura, ed è qui che voglio arrivare riallacciandomi alla prima parte di questo post: l’ipotesi per la quale un cattolico sia persona non affidabile su tali temi, perché dietro alle spalle ha la Chiesa. In altre parole, i valori affermati da un cittadino di fede cattolica sono i valori della Chiesa, la quale, in quanto organismo di potere, comunica valori che sono espressione del potere e quindi, a priori, da non tenere in considerazione. Da qui deriva la derisione o lo spirito di sufficienza che un certo gruppo di persone mantiene verso altre persone che invece,“forse” hanno un contributo utile da offrire al vivere civile. Tanta gente pensa che la fede non possa essere discussa con la ragione, ciò è un errore (e qui dovrei riportare Pascal), ma comunque i “valori” cristiani, quelli si, assolutamente possono essere affrontati con la ragione. L’analisi della realtà che fa la Chiesa non esula dalla concretezza umana; che si voglia riconoscerle o no una certa saggezza, essa elabora un suo approfondimento ontologico riguardante l’uomo, e lo fa persino attraverso la scienza e lo studio della psiche umana, utilizzando quindi un punto di vista strettamente umano e sostenendo valori umani. Non si parla quindi di Dio ma della natura. E’ una presenza del tutto legittima che ha diritto di dire la sua. E il credente ha tutto il diritto di portarla all’interno della interrelazione sociale. Non voler discutere su questi piani dialogici è presunzione, e con la presunzione cade la democrazia, si appiattisce la società. Nessuna idea senza sostegno motivato può essere validata, e al contrario, nessuna idea contrastata senza valida motivazione può essere lasciata cadere. Si chiede agli uomini di buona volontà, cioè agli uomini intellettualmente onesti, di accettare il confronto fino in fondo, senza barricate ideologiche. La tesi e l’antitesi ci vogliono, ma ci vuole anche la volontà verso la sintesi. SKY ROBERTACE LATINI

1 commento:

ROBERTO R. ha detto...

Roby, è interessante la tua analisi.
La condivido: dal cattolico si pretende il silenzio, come se non avesse diritto a manifestare la propria contrarietà al relativismo imperante. Purtroppo anche da ambienti cristiani pseudoprogressisti viene un incoraggiamento in tal senso...

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)