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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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363. “L’ITALIA METAL del CHITARRISTA SIMONE MULARONI” di Sky Robertace Latini



Voglio parlare del musicista Mularoni. Lo faccio in quanto uno dei più attivi musicisti italiani del mondo metal che ha sfornato nello stesso anno (questo) due lavori con due gruppi diversi. L’ho conosciuto alla seconda edizione del “DayShockinGround fest”, il festival metal che si tenne a Vigne di Narni (TR-Umbria) nel 2010. Parlai con lui a lungo e ne venne fuori una persona motivata e rock oriented come piace a me. La carriera dei DGM inizia con l’esordio del 1994 e giunge fino a giorni nostri con il lavoro attuale n. 9 . Il loro moniker deriva dalle iniziali dei membri fondatori; DiegoGiovanniMaurizio (come per gli ABBA). Simone si aggiunse solo nel 2006 e “Momentum” è la sua terza presenza con la band. Gli Empyrios esistono invece solo dal 2007 (in realtà ci fu un demo nel 2002) e Simone ne è uno dei fondatori. Sono oggi al terzo album. Entrambi sono band supertecniche, che suonano un Prog-Power Metal molto ibridato fra i due generi. Le linee melodiche sono avvolte da un brulichìo di note che lascia interdetti ad un primo impatto, in quanto non si riesce a capire se si è di fronte a brani semplici o complessi. La mia idea su di Mularoni musicalmente è da un lato positiva sul versante della sua attitudine a cercare soluzioni innovative, dall’altro negativa per l’appiattimento che rischia di produrre assimilando tutti i suoi versanti lavorativi. Mi spiego meglio, ho notato che le sue due band, DGM ed Empyrios, cominciano ad assomigliarsi sempre più. E’ logico che la sua carattersitica tecnica e d’ispirazione possa portare ad un espressione personale che ne contraddistingue lo stile; però questo sta modificando le caratteristiche peculiari dei due gruppi tanto da farmi ipotizzare l’inutilità di due progetti separati. I DGM assomigliano sempre più agli Empyrios e viceversa. Se da un certo punto di vista la cosa fa bene ai primi perché in “Frame” non avevano espresso una grande personalità, mentre gli Empyrios li vedevo già più singolari, da un punto di vista invece di individualità, si danneggia la peculiarità dei progetti. Come può succedere nella ricertca di un equilibrio, gli Empyrios stanno perdendo il lato innovativo andando verso la più facile fruibiltà, mentre i DGM si stanno complicando verso una minore commerciabilità, andando ad assestarsi entrambi in una via di mezzo che li spersonalizza. Non è una valutazione fatta rispetto all’universo metal in genere, ma solo fra loro due in quanto entità singole in relazione. In realtà entrambi risultano alla fine, con il loro sound analizzato nello specifico, rispetto all’ambiente prog e power, molto personali, ma l’analisi che faccio va vista nell’ottica della persona stessa di Simone, che possiede questo suo modo peculiare di comporre. Per cui la personalità forte rimane, ma viene da pensare che non sia quella dei gruppi di cui fa parte ma di lui stesso. Sembrano lo stesso progetto personalizzato, o comunque tendono ad esserlo pur se non giunti all’ultimo stadio di simbiosi. Penso che i due lavori di quest’anno sono entrambi di alto livello (ho dato 7,5 a “ZION” degli Empyrios e 8 a “MOMENTUM” dei DGM), ma in realtà sembrano quasi un doppio album del chitarrista. In comune c’è l’istrionismo; il nervosismo; il songwriting articolato; la pienezza dell’arrangiamento continuamente addensato di suoni  ipercinetici; le voci orecchiabili ma mai davvero commerciali che fanno perdere i punti di riferimento. C’è in entrambi una dinamicità che non vuole mai sedersi sul momento compositivo appena realizzato. E questo io credo vada imputato alla personalità proprio di Mularoni, non può essere un caso. Due valide realtà italiane che forse sono una. La mia idea è che egli avrebbe fatto bene a usare una band per osare, ed una per cercare il brano più lineare, così da mettersi alla prova in modi diversi. Vedevo i DGM, finora, come band d’impatto più diretto e meno intricato e gli Empyrios come fucina di vitalità poliedrica e più difficile. Mularoni mi raccontò che cercava sempre due approcci diversi, volendo dare alle due band personalità separate. Non mi pare stia riuscendo nell’intento. Al festival del 2010 fu presente con gli Empyrios , mentre l’hanno precedente a Marmore (TR) suonò con i DGM. Mi disse che gli Empyrios ai festival talvolta sembrano fuori contesto risultando troppo morbidi o troppo duri rispetto al target dei gruppi invitati. Io credo che nel 2013 anche i DGM ora siano ugualmente poco catalogabili in un preciso genere stilistico. Ma alla fine sapete cosa penso? L’arte è quella che avviene, non quella che si costruisce a tavolino. Non sto dicendo che deve essere istintiva, no, intendo “avviene” nel senso che ciò che sono le due band, lo sono per ciò che è stato espresso in un momento storico preciso, e se la strada è stata segnata dal chitarrista , e se i membri delle due band hanno accolto così questa espressività, ciò è l’arte del momento. Forse dovremmo dire che è l’arte di un Mularoni, realizzata attraverso due band a cui ha saputo imporre costruttivamente una propria linea espressiva, che pur assomigliandosi hanno qualcosa di differente, per quanto in modo sempre più minimo. Mularoni amalgama e, forse, i membri di ognuna delle due band differenzia. Il passato ha visto due band più diverse di quanto ora appaiano, e  forse in futuro riprenderanno strade diverse. Per ora l’Italia ci ha regalato due gustosi pastelli elettrici, genuini e intriganti, che vanno in parallelo: godiamoceli. SKY ROBERTACE LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)