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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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365. BODHICITTA E CARITA', PILASTRI SPIRITUALI da un'Americana a Venezia
Dal
momento che il mondo è sempre più piccolo e meno tradizionale, è possibile che
il numero di occidentali che si interessano di buddhismo sia in continuo
aumento. Le tre scuole principali di
questa filosofia orientale sono Theraveda, Mahayana, e Vajrayana, con sottotipi
e forme che variano da paese a paese. Io
conosco meglio la scuola Mahayana, termine sanscrito che significa "Grande
veicolo" e che fa riferimento alla via che conduce gli esseri senzienti
verso la "liberazione spirituale."
Monaci buddhisti sono già arrivati in Occidente per guidare la meditazione
e condividere la medicina tradizionale. In
Italia i centri buddhisti esistono, ma negli Stati Uniti ce ne sono di più. I buddhisti sono quieti e non fanno proselitismo. Ogni tanto arriva di passaggio un grande
lama, cioè, un insegnante altamente qualificato a spiegare le sacre scritture, o
sutre. Molti occidentali viaggiano in Oriente,
anche fino all'Himalaya, per visitare i monasteri e i templi buddhisti. Ho sentito cose belle di quelli a Kyoto in Giappone,
patria del famoso buddhismo Zen. Il lontano
Tibet, piccolo paese buddhista a lungo oppresso dai cinesi, è ancora una
destinazione ambita, anche se i cinesi provano a soffocare la spiritualità
della gente. L'anziano Dalai Lama, il
leader tibetano, risiede a Dharamsala in India dove ancora oggi sta in esilio. Ogni tanto il mondo accoglie volentieri una
dichiarazione sua. Lui e il Papa
sarebbero d'accordo nel dire che ciascuno di noi dovrebbe seguire con grande
impegno la fede in cui si è nato. Non si
dovrebbe cambiare fede solo perché crediamo che faccia comodo. Infatti, il buddhismo non è più facile da
seguire del cristianesimo. Per il Dalai
Lama, anche in faccia degli abusi terribili perpetrati dai cinesi, la
non-violenza è l'unica strategia accettabile per risolvere un conflitto. Quando un monaco pericoloso di Myanmar, paese
buddhista, ha istigato i suoi concittadini ad aggredire i musulmani locali pur
di cacciarli via, è stata una notizia anomala e scioccante, un esempio dei
danni che possa recare una mente non illuminata. Buddha disse, "L'odio non cessa con
l'odio, in nessun tempo; l'odio cessa con l'amore: questa è la legge eterna." Bodhicitta
(bo-di-CI-tah) è una parola sanscrita spesso tradotta come cuore risvegliato e mente
altruista. Bodhicitta si trova nella tradizione Mahayana dove la compassione è
importante come la carità nel cristianesimo.
Molti occidentali, cristiani inclusi, hanno interesse nel buddhismo,
attratti forse dalla pace visibile nel viso del Buddha, nome che significa "il
Risvegliato." Però lui, l'ex-principe
Siddhartha Gautama, nato nel Nepal nel VI secolo a.C., subì molte agonie per
arrivare alla risposta del perché della sofferenza e per scoprire la via verso la
cessazione di essa. Il Gautama Buddha disse
ai suoi discepoli, "Vi ho mostrato la via di mezzo per la
Liberazione. Ora liberarvi dipende da
voi." Nel buddhismo, ognuno può
diventare un buddha. Richiede la fatica
della costanza. Mi saltano in mente le
parole del Signore, "Siate (o
anche, Sarete) perfetti come vostro Padre del cielo è perfetto." Trovo che le affinità fra il cristianesimo e la
bodhicitta ci siano. In entrambe le vie si devono seguire gli
insegnamenti per essere autentici. Non
bastano le parole. Uno deve pregare e/o
meditare; deve controllare la lingua, la mente, e la condotta; deve coltivare
la compassione nei confronti degli altri, inclusi i nemici. Nel buddhismo si mostra compassione anche per
gli animali e la natura come sapeva fare San Francesco d'Assisi. Senza seguire gli insegnamenti, rischiamo di
diventare, per usare l'espressione di Papa Francesco, credenti "di pasticceria,"
belli da vedere ma senza sostanza come la crema battuta. La bodhicitta
è la brama di aiutare non solo se stessi ma anche gli altri, perché nessuno
soffri più in "questa valle di lacrime" dove tutti devono fare i
conti con la malattia, la vecchiaia, la morte, le brutte emozioni, ecc. Vogliamo essere liberi nonostante il nostro fardello. Con la bodhicitta
viene il compito di togliere la trave dal proprio occhio. Esige da noi la gentilezza, l'equanimità, e
la buona volontà, nei pensieri, nelle parole e nei fatti. Come disse Gesù, "Il regno di Dio è in mezzo a voi," traducibile da molti
scolari anche come, "Il regno di Dio
è dentro di voi." Cerchiamo
questo regno. Non dimentichiamo che Lui
ci ha anche dato la chiave, tre piccole parole che possono spalancare i
cancelli: "Dio è l'Amore." UN’AMERICANA
A VENEZIA
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