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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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375. UNA CHIAVE PER ENTRARE NEL GIARDINO DI BOSCH da un'Americana a Venezia

Qualche volta ci imbattiamo in qualcosa in Rete che piace
veramente.  In lingua inglese si dice stumble upon.  Ho appena stumbled upon gli scritti di Lee van Laer che si dedica, fra l'altro, all'interpretazione del trittico Giardino delle delizie (1500 c.) di Hieronymus Bosch.  Molte sono le teorie su quest'opera, eppure quella dominante è basata soltanto sulle cose del dipinto che si riesce a individuare: il primo pannello allora sarerebbe il Paradiso e l'Eden; il secondo sembrerebbe un'allegoria molto movimentata degli eccessi, specialmente della lussuria; il terzo sicuramente tratta di sofferenze e dell'Inferno.  Per van Laer, filosofo nonchè scienziato, la solita interpretazione è limitata.  All'età di 9 anni, in visita al Museo del Prado a Madrid, Lee van Laer è rimasto folgorato da Bosch.  Dice che nonostante il disagio dei suoi genitori, è rimasto davanti al trittico per ore!  Anch'io l'ho visto.  Quello che ho notato più volte, a parte le montagne blu e le strutture fantasiose, e le 400 figure umane nude, più animali, piante e creature varie, sono state le opinioni e l'imbarazzo degli altri davanti a quei 2,2 x 3,9 m di surrealismo rinascimentale.  Quello che van Laer ci offre invece è una chiave esoterica, capace di rivelare un significato molto più ampio del solito.  Van Laer ci rassicura che il linguaggio dell'artista è decifrabile nella scelta di colori e nell'uso di simboli.  Persino la grandezza delle cose nel dipinto ha un marcato significato.  Spiega anzitutto il "lessico di simbologia" che permea l'opera.  Giardino delle delizie tratta della vita interiore e anche delle influenze che operano su di noi, le tentazioni in particolare.  Queste ci possono ricordare della nostra responsabilità nei confronti dello Spirito, la nostra dimora originale, oppure ci possono portare sempre più lontani dentro una dimensione poco divina.  Il dipinto parla dell'anima umana e dell'ordine giusto delle cose; parla di che cosa significa essere fatti ad immagine di Dio ma nello stesso tempo di carne ed ossa.  Non è un discorso facile eppure van Laer è convinto che Bosch sia riuscito a trattarlo in ogni dettaglio.  Se ha ragione, l'opera contiene molte sorprese.  Ricorrenti simboli per il divino sono gli alberi viventi e le gru bianche.  La farfalla rappresenta la morte, le perle sono sempre bugie.  Lo stesso elemento può riapparire in più pannelli, in maniera illustrativa.  Vediamo la mano di Cristo e la figura di Eva nel primo pannello, e ancora nel terzo ma in atteggiamento ben diverso.  Scrive van Laer, mentre interpreta un particolare tipicamente allucinante, "Siamo consumati dalle cose che sentiamo dentro di noi: loro diventano ciò che ci nutre."  L'uomo è assalito dalle bacche della tentazione, anche quelle di natura spirituale, consegnate in forma di ciliegia persino dagli angeli.  Ogni pannello trasuda movimento verso il divenire.  Leggendo l'opera da sinistra a destra, come fanno tutti, van Laer identifica anche tre livelli di significato in ogni pannello, mondi che si influenzano verticalmente.  Nel terzo pannello identifica la vita in terra, già guasta dalle debolezze, con poi il giudizio, il purgatorio, e l'inferno; eppure, questi luoghi esisterebbero dentro la testa dell'artista stesso, il cui auto-ritratto, verosimilmente, si identifica nella figura con il sorriso da Gioconda.  Bosch vuole che sappiamo che le forze sacre devono sempre essere in guardia contro quelle profane, che la vita nel mondo gestita a dispetto dell'influenza divina diventa assurda e ingiusta.  In linea di massima, il colore rosa rappresenta lo spirito, e blu il materiale.  L'uomo e lo spirito dovrebbero essere in armonia, grazie alle proprietà eternamente generative e feconde della divinità.  Ma l'uomo può degradarsi all'infinito e far nascere il male dentro di sè.  Questo dipinto illustra la ruota della vita nel bene e nel male, i riti che soffocano la spiritualità, il troppo intellettualismo, l'ipocrisia, l'egoismo, la vanità.  Si trova anche l'ironia nel bel mezzo della caduta.  Van Laer riesce a individuare situazioni sane, però, anche nella confusione.  Indica persino una figura in grisaglia nel lago centrale che rappresenta lo Spirito Santo che prova a farsi sentire sopra le chiacchiere.  Chi vuole approfondire questo trattamento del Garden of Earthly Delights e guardare le diapositive preparate da van Laer, accompagnate dalle spiegazioni in lingua inglese, lo troverà a esotericbosch.  Anche per chi non conosce ancora l'opera, credo ne valga la pena.    UN’AMERICANA A VENEZIA

VIDEO - IL GIARDINO DELLE DELIZIE - clikka qui

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)