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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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396. IL KITSCH NELL'ARTE di Roberto Rapaccini



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Uno dei libri che ricordo con più piacere è il saggio “Il kitsch. Antologia del cattivo gusto”, edito da Mazzotta nel 1968; probabilmente l’autore, Gillo Dorfles, è il primo critico d’arte che ha elaborato il concetto di kitsch in tutte le sue articolazioni estetiche e sociali. Per Dorfles alcuni capolavori della storia dell’arte, come il Mosé di Michelangelo e la Gioconda di Leonardo, sono “divenuti emblemi kitsch perché ormai riprodotti trivialmente e conosciuti, non per i loro autentici valori, ma per il surrogato sentimentale o tecnico dei loro valori”. Infatti “…l’industrializzazione culturale - afferma Dorfles - estesa al mondo delle immagini artistiche, ha condotto con sé un’esasperazione delle tradizionali distinzioni tra i diversi strati socioculturali. La cultura di massa è venuta ad acquistare dei caratteri assai diversi  dalla cultura d’élite, e ha reso assai più ubiquitario e trionfante il kitsch dell’arte stessa.” Nel libro alcuni studiosi esaminano molti aspetti del kitsch, dalle riproduzioni in serie di opere d’arte alla musica di largo consumo, dal linguagguo del cinema a quello della pubblicità, dall’architettura e il design al kitsch religioso. Alcuni artisti hanno effettuato una ricognizione su noti capolavori, perelaborarli in maniera dissacrante e provocatoria ed ironica: un noto esempio è ‘L.H.O.O.Q.’ di Duchamp (1919), versione della Gioconda di Leonardo con barba e baffi. In un’intervista Gillo Dorfles precisa che il kitsch viene sbrigativamente liquidato con la traduzione cattivo gusto; il kitsch in realtà è molto di più,  “è una costante del nostro tempo. Un tempo che, a differenza di quanto accadeva nella Roma antica, nella Grecia o nelle civiltà precolombiane, ha accanto all'arte una non-arte, che però è anche arte” (Dorfles). Il kitsch è un  linguaggio ironico che si è conquistato uno spazio nella creatività artistica. Salvador Dalì ed Enrico Baj sono i più noti artisti che per primi hanno introdotto nelle loro opere elementi disarmonici e di dubbio gusto. In conclusione, esistono due ‘modi di essere’ del kitsch, quello spontaneo e inconsapevole, rappresentato da oggetti turistici come la riproduzione della gondola di Venezia, oppure il Santo Padre dentro una conchiglia, poi ci sono gli artisti che sublimano in maniera ironica e irriverente, ma artisticamente raffinata e apprezzabile le icone della cultura di massa. ROBERTO RAPACCINI  

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)