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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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399. ONE BILLION RISING 2014 : LA GIUSTIZIA AL CENTRO di Chiara Passarella




Voglio porre all’attenzione come, nella pur lenta acquisizione di consuetudini politiche collettive,  sempre  più minacciate dall’oblio, dal mercato e dalla cancellazione dell’impegno sociale come collante civile,  da qualche tempo non si pensi più solo all’8 marzo come data simbolica per ragionare sulla situazione delle relazioni tra i generi nel mondo.  Prima con il 13 febbraio di Snoq (Se non ora quando), poi con il 14 di One Billion Rising,  anche  febbraio si riempie di fermento tra le donne, e speriamo anche tra gli uomini.  Certo, sempre in difesa di ciò che per qualche momento si è pensato essere diritto acquisito: vivere in una parte del mondo dove la cittadinanza, il lavoro, la giustizia, le pari opportunità, le scelte affettive, quelle sessuali e riproduttive fossero finalmente un patrimonio consolidato. Non è così.  Siamo ancora lontane dal constatare che gli obiettivi raggiunti dalle donne sono considerate, nella collettività, come conquiste anche per gli uomini e quindi giustizia e guadagno generale. Il filo rosso e la parola chiave di questo febbraio così movimentato, e si auspica partecipato da donne e uomini di ogni età e provenienza di pensiero, sarà dunque quello della giustizia.  Riporto le  parole di Eve Ensler nel suo invito alla lotta e alla danza: ”Significa immaginare un futuro migliore e scrivere nuove leggi e una nuova legislatura. Significa rompere il silenzio, condividere le nostre storie, dare un nome e un’identità alle ingiustizie, creare richieste, organizzare forum, assemblee ed eventi, scrivere canzoni, poesie e opere teatrali, girare video. Significa individuare i luoghi in cui manifesteremo. Significa conoscere le lotte delle nostre sorelle in tutto il mondo e farle nostre. Significa portare in primo piano le più emarginate. Significa che la base sarà finalmente al comando. Significa che gli uomini si uniranno a noi e lotteranno insieme a noi. Significa riconoscere i luoghi di intersezione e nuotare in un unico fiume di giustizia. E’ una decisione e una visione del mondo in cui i corpi delle donne e ilcorpo della nostra madre terra saranno onorati, amati, saranno salvi e considerati sacri. Significa fiducia. Significa alzare la testa e dissolvere i confini, i margini, le separazioni. Manifestate, liberatevi, danzate per la giustizia”.  Ogni giorno, attraverso il sito italiano di One Billion Rising e la sua pagina Facebook, sono centinaia le segnalazioni da ogni città, piccola e grande, di iniziative in preparazione della seconda ondata di balli per il 14 febbraio.  Per non dire, poi, del sito internazionale del movimento creato da Eve Ensler: ci vuole una connessione potente e un computer altrettanto attrezzato per riuscire a vedere l’immensa mole di materiale video, audio e di immagini della scorsa edizione. Donne, uomini, bambini, bambine, persone disabili lo scorso anno hanno reagito con entusiasmo e generosità al primo evento globale nonviolento femminista: in contemporanea, tra pochi giorni, riaccadrà.  Come già detto, la  parola chiave sulla quale riflettere è  giustizia.  A chi pensa che  sia stupido, inefficace, inutile partecipare il 14 febbraio al ballo voglio porre all’attenzione le parole della stessa Eve Ensler, racchiuse in una lettera mandata a tutti i gruppi di coordinamento nel mondo: “Ogni evento fa parte di una decisione collettiva, carica di energia, per porre fine alla violenza su questo pianeta, che ha traumatizzato i corpi delle donne e delle bambine e ci ha impedito di utilizzare in pieno la nostra forza vitale e di poter assaporare il vero valore della vita. Ogni evento è una danza di unione per porre fine alle ingiustizie razziali, ambientali, economiche e di genere. Non è possibile fallire. Ciò che importa è che manifestiamo, che diamo un nome all’ingiustizia, che ci impegniamo ad affermare con i nostri corpi e con le nostre comunità che questo evento del 14, come tutti i giorni che lo precedono e tutti i giorni che lo seguiranno, è la nostra vita. Ogni evento per la giustizia fa parte del fiume di giustizia, la corrente di un nuovo paradigma, un’onda irrefrenabile che ci unisce attraverso la forza e l’ incoraggiamento della nostra solidarietà globale”.  Ecco: un movimento politico globale che offre un’occasione così gioiosa, inclusiva, vitale per manifestare la forza della bellezza contro la violenza che ancora grava sulla metà del mondo e lo fa senza urlare, senza insultare, senza usare parole e pratiche di sopraffazione. Un movimento che mette al centro la giustizia senza inneggiare alla pena di morte, ma provando a rendere chiaro che, sopra ogni altra importante declinazione, l’ingiustizia provoca dolore, e del dolore le donne sono esperte, e vogliono per questo fermarlo e chiamare altre donne e anche gli uomini nel percorso. Non c’è solo la violenza agìta a creare scompenso, dolore e quindi ulteriore violenza: ogni volta che si sottraggono risorse, valore e attenzione alle pratiche e ai progetti inclusivi per il miglioramento delle relazioni tra i generi si crea una situazione di ingiustizia.  Ed è per questo che proprio il giorno dopo l’evento globale OBR ci sarà, in Calabria, il 15 febbraio, la prima manifestazione regionale per difendere il Progetto Donna cancellato dopo il mancato rifinanziamento della legge regionale che dava fondi e prospettive all’importante strumento a disposizione delle donne calabresi per iniziative, telefoni rosa, biblioteche, centri d’informazione e percorsi formativi d’eccellenza. Speriamo che la mobilitazione faccia tornare le istituzioni sui loro passi: questo sarebbe un segno concreto di giustizia.  Per quanto riguarda la città di Terni vi invito a cliccare al seguente indirizzo:   http://ternidonne.blogspot.it/  indirizzo peraltro collegato all’immagine di Terni Donne nella colonna laterale di destra  del nostro blog.   Oltre a One Billion Rising,  segnalo questa iniziativa:

CHIARA PASSARELLA





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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)