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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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423. APPESANTITI DALL'ONNIPRESENTE PUBBLICITA' da un'Americana a Venezia



La mia partecipazione a "Spiritualità e arte" è iniziata pochi anni fa quando Roberto, l'ideatore del blog, mi ha chiesto un parere sul programma "I Simpson" dal punto di vista di un'americana.  Ho notato che per il mio giovane fratello, la creazione di Groening è un must culturale e che come a Homer, piacciono anche a me le ciambelle.  Avevo concluso quel primo intervento così: "Ma se i Simpson debbono riflettere in alcun modo i valori occidentali, allora dove andiamo a finire?  Schiacciati fra quali pubblicità per pagare quali stipendi?"  Poche settimane fa, il fratello di cui sopra mi ha ricordato che non ho un profilo Facebook, insistendo che per questo motivo vivo nell'isolamento come quei pazzoidi che si nascondono nelle montagne dell'Utah.  Poco dopo, è uscita la notizia che Facebook e Stanford, istituto che sforna ingegneri e imprenditori per la ricca e potente Silicon Valley, hanno fatto un esperimento su centinaia di miglaia di utenti Facebook, cercando di calcolare l'effetto di due tipi di pubblicità, cioè, positiva e negativa.  Dopo hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche.  Nel mondo del giornalismo scientifico, la loro azione non è stata etica dal momento che i soggetti erano ignari e quindi non consenzienti.  Ma non era la prima volta, e non sarà l'ultima, che ingegneri sociali studiano soggetti ignari.  Il mondo della pubblicità è basato non solo sulla propaganda, ma anche sulla psicologia di un mondo di soggetti ignari.  Il dominio assoluto della scienza sulla natura, sulla razza umana e sul mercato, è scopo di vita per qualcuno.  Non ho portato questa notizia all'attenzione di mio fratello, sperando solo che l'abbia appreso da solo.  Molte persone sono così immerse nel circo mediatico, sia catodico sia digitale, che non vedono gli alberi per la foresta che blocca loro la vista.  Ho appena visto un film del 1991 in cui Harrison Ford viene sparato da un delinquente a New York.  La vittima sopravvive ma deve ricominciare da capo.  Dopo un bel pò, finalmente pronuncia una parola.  Dice,"Ritz!"  Una marca di cracker!  In clinica il paziente è incoraggiato a dipingere.  Cosa crea?  Una serie di quadri naif, stile Warhol, con sempre lo stesso soggetto: la confezione Ritz!  Queste pubblicità riappaiono in diverse scene, persino sulla parete dello studio legale dove lavorava.  Si può scommettere che i marchi che vengono vistosamente piazzati nei film, nei programmi TV, nei video, nei giochi, e persino nelle canzoni, abbiano un certo successo.  Questa pratica si chiama product placement, un vecchio trucco ormai, legale anche in Italia.  Siamo tutti target, quello che i pubblicitari chiamano "bersagli".  La cultura americana, a mio avviso, è diventata una poltiglia di marchi e di catene di varie attività commerciali.  La TV e anche la radio servono soprattutto come mezzi di vendita.  I giornali stessi sono strapieni di pubblicitàNon parliamo più di cittadini.  Siamo diventati consumatori.  Il consumatore ha diritti, il consumatore deve essere informato, e così via.  Anche i politici sono diventati prodotti.  Coltivano un look e fanno spot.  La cultura americana difficilmente può tornare ad essere quella della TV dal vivo e dei dibattiti e delle discussioni rappresentativi di tutte le realtà vissute dai cittadini.  La cultura non sarà mai basata sulle arti vere e nemmeno sulle idee o sulla reale storia della nazione.  Oggi la vendita di prodotti (finanzieri, informatici, cinematografici, romanzeschi, e di largo consumo) e forse in parte gli ascolti, sono le cose che ci definiscono ormai, senza dimenticare tutte le catene di ristoranti da cibo omologato, uguali da coast to coast.  Nel 1983, negli USA il controllo dei mass media era condiviso da 53 compagnie.  Oggi è caduto nelle mani di 6 corporazioni.  Chi vuole informazione senza costante interferenza deve pagarla via rete oppure all'edicola, perché il telegiornale statunitense, anche quello via cavo, è inguardabile.  Procede a singhiozzi.  La testa parlante dietro la cattedra spaziale ci avvisa ogni cinque minuti, "Ci vediamo dopo la pausa."  Segue una raffica di suggerimenti su nuove malattie e sui farmaci per curarle; qualcuno ci parla di cure per le nostre lacune a letto oppure di una polizza assicurativa per quando arriverà l'Alzheimer.  Più tardi, dopo il telegiornale, cambiano marcia e ci spiegano perché dobbiamo guidare un SUV o un camioncino, quei veicoli della felicità.  Se no, ci aspetta una novità da una famosa catena fast food, gelato con croccanti strisce di bacon, in offerta per un periodo limitato.  Nelle "pause" successive, vedremo una parata di shampoo, deodorante, creme intime, candeggina per i denti, e così via, per ricordarci che non siamo OK senza le formule di laboratorio (dove torturano animali per la nostra bellezza.)  Per qualcuno gli spot possono offrire un'ottima scusa per frugare in cucina.  Quando gli italiani trovano il coraggio di dirmi che durante il loro viaggio negli USA, hanno visto troppe persone obese, per prima incolpo qualche ingrediente in aggiunta ai troppi spuntini.  Osservo anche che la maggior parte della gente deve viaggiare in macchina, mai camminare, neanche alla fermata dell'autobus per arrivare a destinazione.  La rete di trasporto pubblico in America non è granché.  Soprattutto, credo che gli americani siano diventati grassi per colpa della pubblicità.  Quando quei diavoli ti stuzzicano la fantasia dopo la cena per cinque minuti ogni dieci, chi non finirebbe in cucina anche se solo per scacciare la noia?  Ora che ci penso, mio fratello è rimasto magro.  Come mai?  E' esperto nel fare popcorn, in pentola e senza burro aggiunto.  Chi non vuole perdere nemmeno un solo episodio dei Simpson in America deve difendersi così.  Lasciamo perdere le ciambelle di Homer.  UN'AMERICANA A VENEZIA

1 commento:

Sky robertace ha detto...

Di base non sopporto la pubblicità. Spesso sento proprio un fastidio fisico nei suoi confronti anche se a volte ce ne sono di artistiche e carine, ma raramente. Curioso che il metal viva in assenza totale di pubblicità.
Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)