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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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431. RIFLESSIONI SUL 'NUOVO' CALIFFATO ISLAMICO di Roberto Rapaccini



Nel 2012 ho scritto un libro, Paura dell'Islam[1], che partiva dal seguente presupposto. Si andava profilando in Occidente, dopo i tragici fatti dell'11 settembre 2001, un confronto sempre meno pacifico con l'Islam. Il sottotitolo del libro così precisava i contenuti del saggio "Il travisamento della cultura islamica nella genesi del terrorismo". L’Islam non è soltanto una religione, ma rappresenta anche una realtà geopolitica, ed è erroneamente considerato una monade unitaria. Diversamente l’Islam è un mondo estremamente composito e disomogeneo, nel quale tra l’altro manca un’autorità capace di esprimere una posizione ufficiale su ogni specifica questione. In proposito, la Lega Araba non ha mai avuto la forza per svolgere una leadership. Dall'11 settembre 2001 si diffuse un senso di paura nei confronti del mondo islamico, che spingeva a individuare in ogni musulmano un potenziale terrorista. Ma l’Islam non coincide con una ridotta frangia che pratica il ricorso alla violenza come strumento di affermazione di una malintesa fede religiosa. Al contrario esistono tanti Islam analogamente a quello che avviene nel Cristianesimo, nel quale convivono, ad esempio, cattolici,  protestanti, ortodossi. Mi sembrava inoltre irragionevole che due grandi culture, come quella musulmana e quella cristiana si fronteggiassero con tanta acredine. Così ho pensato che alla base di tante incomprensioni ci fossero i danni di una visione etnocentrica, che spinge ognuno  a giudicare le altre culture e ad interpretarle in base agli unilaterali  criteri mutuati dalla propria. Pensavo, inoltre, che in Occidente ci fosse un difetto di conoscenza che portava alla facile assimilazione fra islamici in generale e cellule fondamentaliste. Così l'obiettivo che si proponeva Paura dell'Islam era strettamente divulgativo; in altri termini era necessario  favorire una corretta conoscenza, almeno degli elementi di base del mondo islamico, propedeutica a che ognuno potesse maturare posizione libere da preconcetti. In pratica, non intendevo favorire un giudizio positivo o negativo sul mondo musulmano, ma semplicemente integrare le premesse affinché detto giudizio fosse informato, cioè supportato da un'adeguata formazione. Non è raro che le guerre siano originate da malintesi, contraddizioni, ignoranza. Su YouTube è possibile vedere un  cortometraggio intitolato 2men 1war nel quale un cristiano ed un musulmano raccontano di essere ora amici e di lavorare insieme, dopo essersi combattuti su fronti opposti ignari l'uno dell'altro, per trentatre anni durante la guerra civile libanese[2]. All'inizio del video si legge una frase di Lao Tsu:  knowing others is wisdom; knowing the self is enlightenment[3].  Le vicende belliche, con le loro logiche perverse, si impongono sulle coscienze individuali che spesso aspirerebbero alla solidarietà e alla comprensione reciproca. Oggi purtroppo la situazione a livello geo-politico è molto cambiata. Già Osama Bin-Laden aveva concepito il progetto della creazione di un Califfato islamico, ovvero di una vasta area territoriale nella quale la Sharia si sostituisse a qualsiasi forma di normazione ordinaria, con conseguente creazione di un ambito territoriale con caratteri fortemente fondamentalisti e di intolleranza nei confronti delle altra religioni a cominciare da quelle 'del Libro' (Ebraismo e Cristianesimo)[4]. Nel mondo musulmano fondamentalista infatti non trova posto il concetto di pluralismo religioso. L'Islam è l'unica religione. Corollario di questo è la difficile comprensione del termine 'laico', confuso con la nozione di 'ateo', e la difficile percezione della differenza fra secolare e religioso. Il progetto del Califfato che, fino alla morte di Bin Laden, sembrava un astratto obiettivo programmatico del Fondamentalismo islamico, sta avendo un'attuazione pratica con la creazione dell'Isis e  le iniziative del suo leader Abu Bakr Al Baghdadi[5]. Corollario dell'attuazione di questo progetto è la cacciata e la strage di cristiani, nonché altri gravi atti di intolleranza e violenza nelle aree assicurate al costituendo Califfato[6]. È naturale che l'Occidente, oltre allo sdegno per queste violenze, avverta la costituzione del Califfato come un grave attacco. Tuttavia credo che questa situazione geo-politica non debba influenzare la convivenza[7] pacifica con le comunità islamiche nei nostri territori per due motivi: innanzi tutto continuo a credere che le frange fondamentaliste non rappresentino tutto l'Islam, ma una minoranza che per le sue eclatanti iniziative è maggiormente oggetto di attenzione da parte dei media. Inoltre mi sembra totalmente fuori luogo applicare la reciprocità nei confronti dei fedeli dell'Islam, come purtroppo non pochi, anche a livello politico, propongono. In altri termini l'intolleranza non giustifica la nostra intolleranza che sarebbe il ripudio di decenni di cultura, soprattutto illuministica. Resta il grave problema geo-politico caratterizzato dai gravi fatti che provengono dall'Iraq e dalle altre aree interessate dal costituendo Califfato: la questione dovrebbe essere oggetto di una seria ed imparziale (ovvero non inquinata da particolaristici interessi politico-economici) considerazione nelle competenti sedi internazionali. Sarebbe altresì auspicabile che settori moderati dell'Islam prendano le distanze e si dissocino dal Fondamentalismo. Purtroppo sembra che questa possibilità sia remota: di fronte alle violenze pseudo - religiose, generalmente la rimanente parte del mondo islamico, pur non solidarizzando, non prende le adeguate distanze. Come è stato detto in precedenza, va altresì considerato che l'Islam a differenza di altre religioni non ha un vertice che possa esprimere una posizione ufficiale, ad esempio, analogo al magistero cattolico, in quanto, soprattutto l'Islam sunnita (il 90% circa), ha un carattere orizzontale in quanto non prevede intermediari fra l'uomo e Dio. Nel quadro attuale tragico e particolarmente negativo vanno considerati alcuni elementi positivi, ovvero la dissociazione dell'Islam asiatico dal progetto del Califfato e timidi segni di solidarietà nei confronti dei cristiani che spontaneamente alcuni ambienti islamici stanno manifestando[8]. Anche in questo caso non voglio suggerire una posizione. Spero di aver dato degli elementi di riflessione che possano frenare irrazionali reazioni istintive. ROBERTO RAPACCINI










[1] Roberto Rapaccini, Paura dell'Islam, Cittadella, Assisi, 2012.
[2] Il link: https://www.youtube.com/watch?v=Fq0SGkrBYvs
[3] Conoscere gli altri è saggezza; conoscere sè stessi è illuminazione (ndt)
[4] Vedi voce Califfato, Enciclopedia Treccani.
[5] Giordano Stabile, Al Bagdadi da jihadista a califfo, La Stampa, 3/7/2014.
[6] Andrea Milluzzi, Mosul, Iraq. Cristiani in fuga dalls case contrassegnate, L'Huffington Post, 21/7/2014.
[7] Preferisco i termini  convivenza e rispetto,  ai termini tolleranza e integrazione, che mi sembrano corollari di una visione etnocentrica.
[8] Benedetta Frigerio, Giornalista musulmana va in onda con la croce al collo contro la persecuzione dei cristiani, Tempi.it, 30/7/2014.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

come appena scritto per l'articolo POP S&M, MORE SMOKE & MIRRORS by un'Americana a Venezia, anche in questo caso tanti spunti per riflettere. Spunti ben documentati che ci offrono l'occasione per ragionare, meditare, riflettere. Nel silenzio delle mie passeggiate mattutine un motivo in più per pensare.
Grazie Roberto!
Chiara P.

ROBERTO R. ha detto...

Grazie Chiaretta!

Unknown ha detto...

ciao Roberto quindi se ho capito bene gli islamici non hanno un vero è proprio "capo " e quindi anche intavolare delle trattative di pace diventa impossibile.

ROBERTO R. ha detto...

Ciao Nicola, è proprio così. Per questo anche a livello nazionale gli accordi fra lo Stato italiano e la comunità islamica sono difficili in quanto nessun organo è rappresentativo di tutti. Nella Chiesa cattolica il Papa esprime il punto di vista ufficiale nell' Islam non cè un'autorità equivlente.. Questo vale per i Sunniti (il 90 %) mentre gli Sciti (sono soptattutto in Iran) hanno una gerarchia politico religiosa, gli ayatollah.

ROBERTO R. ha detto...

Ciao Nicola, è proprio così. Per questo anche a livello nazionale gli accordi fra lo Stato italiano e la comunità islamica sono difficili in quanto nessun organo è rappresentativo di tutti. Nella Chiesa cattolica il Papa esprime il punto di vista ufficiale nell' Islam non cè un'autorità equivlente.. Questo vale per i Sunniti (il 90 %) mentre gli Sciti (sono soptattutto in Iran) hanno una gerarchia politico religiosa, gli ayatollah.

ROBERTO R. ha detto...

Ciao Nicola, è proprio così. Per questo anche a livello nazionale gli accordi fra lo Stato italiano e la comunità islamica sono difficili in quanto nessun organo è rappresentativo di tutti. Nella Chiesa cattolica il Papa esprime il punto di vista ufficiale nell' Islam non cè un'autorità equivlente.. Questo vale per i Sunniti (il 90 %) mentre gli Sciti (sono soptattutto in Iran) hanno una gerarchia politico religiosa, gli ayatollah.

ROBERTO R. ha detto...

Ciao Nicola, è proprio così. Per questo anche a livello nazionale gli accordi fra lo Stato italiano e la comunità islamica sono difficili in quanto nessun organo è rappresentativo di tutti. Nella Chiesa cattolica il Papa esprime il punto di vista ufficiale nell' Islam non cè un'autorità equivlente.. Questo vale per i Sunniti (il 90 %) mentre gli Sciti (sono soptattutto in Iran) hanno una gerarchia politico religiosa, gli ayatollah.

ROBERTO R. ha detto...

Ciao Nicola, è proprio così. Per questo anche a livello nazionale gli accordi fra lo Stato italiano e la comunità islamica sono difficili in quanto nessun organo è rappresentativo di tutti. Nella Chiesa cattolica il Papa esprime il punto di vista ufficiale nell' Islam non cè un'autorità equivlente.. Questo vale per i Sunniti (il 90 %) mentre gli Sciti (sono soptattutto in Iran) hanno una gerarchia politico religiosa, gli ayatollah.

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)