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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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458. FACENDO L'APPUNTAMENTO CON SORELLA MORTE da un'Americana a Venezia



Un giorno una giovane neo-sposa californiana, Brittany Maynard, 29 anni, ha cominciato a soffrire di forti cefalee.  In ferie a San Silvestro con l'amatissimo sposo Dan, Brittany accusò uno strano malore che la fece finire in ospedale.  Il problema è stato prontamente diagnosticato il 1° gennaio, 2014: cancro al cervello.  Ad aprile, 2014, i medici concordavano che l'enorme glioblastoma era inoperabile e che la malattia, di sicuro terminale, le avrebbe procurato grandi sofferenze nello stadio finale, dopo circa sei mesi.  Fino al momento della condanna, Brittany aveva continuato a sognare una famiglia con Dan.  Col cuore infranto ma con meditata consapevolezza, la paziente ha deciso di avvalersi di una legge creata per sofferenti terminali in un altro stato e si è trasferita a Portland nel vicino Oregon.  A differenza della California e 44 altri stati degli USA, nell'Oregon i pazienti che soffrono di malattie terminali possono ricevere da un medico una ricetta per un farmaco che li fa dormire per sempre, a condizione che la medicina venga auto-amministrata quando il paziente raggiunge il suo limite di sofferenza.  (Questa pratica esiste anche in qualche stato europeo.)  Come previsto, la malattia di Brittany è avanzata impietosamente.  Dopo aver festeggiato il compleanno di Dan il 30 ottobre, la coraggiosa e molto provata Brittany ha smesso di respirare il primo novembre, 2014, come programmato qualche tempo prima.  Non voleva lasciare la vita, ha sempre rivendicato, ma il cancro l'avrebbe presto uccisa in modo troppo cruento.  Quindi Brittany ha aperto senza terrore la porta, facendo entrare "la Sorella Morte" che San Francesco d'Assisi ci ha esortato a non temere, a patto che abbiamo condotto per bene la vita.  Brittany ha lasciato il mondo con la coscienza a posto.  Aveva riempito la sua breve esistenza ben prima dell'arrivo del tumore, con studi, progetti e esperienze di lavoro a favore di quelli meno fortunati di lei.  In anni recenti, era intervenuta anche a favore di randagi.  Avevo ascoltato questa giovane donna sulla TV americana ad ottobre quando le avevano dato spazio per spiegare alla nazione il perché della sua scelta.  In questo modo, Brittany ha potuto informare il pubblico dell'esistenza di una alternativa a sofferenze atroci in casi come il suo.  Chi non ha mai lavorato in una clinica oncologica, fra urla e gemiti, o assistito una persona cara che soffre malamente negli ultimi giorni di una lunga malattia, avrebbe potuto pensare che la povera Brittany fosse solo un pò "gonfia" a causa dei farmaci che doveva prendere per ridurre la pressione dentro la testa.  Avrebbe potuto credere che lei, ancora giovane e forse un pò viziata, facesse ricorso al cocktail della morte solo per evitare la paura, e che avrebbe invece dovuto tenere alla vita con le unghie, anche solo per i familiari, senza presentarsi sulla TV per annunciare la data della propria morte.  Non sapevamo che aveva già cominciato a patire gravi disturbi.  Si lagnava poco.  Invitava soltanto agli altri a mettersi nei suoi panni per un attimo.  Io stessa avevo giudicato severamente la scelta di Brittany di precisare la fatidica data di morte.  Nel frattempo, ho finalmente scoperto chi era Brittany.  Una bella donna, figlia unica, che voleva diventare madre e fare l'insegnante.  Amava il viaggio, l'avventura e la natura.  Aveva molti amici.  Voleva bene ai familiari.  Mostrava la faccia ormai gonfia al mondo solo per convinzione del diritto di ogni paziente come lei di morire serenamente.  Oggi piango la sua mancanza.  Per me non è un altro suicidio.  Invece, Brittany è una che ha aperto la porta a Sorella Morte qualche momento prima del suono del campanello.  Negli ultimi mesi Brittany si è dedicata ai rapporti personali, facendo gli ultimi viaggi con i suoi cari.  Ha ricordato a tutti noi che ogni momento della vita va apprezzato.  Il marito Dan e la madre coraggiosa, che all'inizio aveva sperato in un miracolo, hanno dimostrato che le persone che ci vogliono bene sanno anche lasciarci andare in pace.  Alla fine, Brittany ha portato alla luce l'importanza di vivere coscientemente e di esprimere gratitudine per tutta la bellezza e l'amore che esistono nel mondo.  Una volta ci ha detto, come se fossimo tutti i suoi figli, "Cerca il vero significato della tua vita, costruisci cominciando dalle cose che ti appassionano, e difendi tutto ciò in cui veramente credi."  E' stata coerente.    UN'AMERICANA A VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)