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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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507. IN TRAPPOLA FRA IL DIAVOLO E IL MARE PROFONDO da un'Americana a Venezia



L'immagine di giovani famiglie ammassate in attesa di uno sviluppo qualsiasi sulla frontiera della Macedonia la scorsa settimana continua a rattristarmi: bimbi che strillano dalla paura e per gli stenti mentre i grandi, ugualmente stanchi, provano a consolarli.  Fra questa gente si intravedono qualche nonno e nonna, disperati come i bimbi.  Negli occhi di tutti c'è la domanda: Perché siamo finiti così lontano da casa, rischiando la vita, solo per essere respinti?  Non sanno questi europei che cosa sta succedendo laggiù?  Queste persone hanno lasciato Paesi che non funzionano più, specialmente in questo momento la Siria, una volta destinazione gradevole di turisti italiani, dopo quattro anni di guerra civile.  Perché tutta questa umanità preme sulle frontiere europee?  Persone istruite, industriose per bene.  Sono diventati profughi, non semplici migranti, scappati per forza da mille pericoli in Paesi dominati da regime e/o dal caos, nazioni squarciate dai combattimenti, Paesi che fluttuano sopra un mare di petrolio e altre risorse, Paesi che sono stati strumentalizzati, sfruttati, bombardati, e ora, abbandonati dagli interessi occidentali nelle mani di combattenti criminali più efferati che mai.  La Regina della Giordania ha detto a Parigi pochi giorni fa, "Affrontiamo un periodo di grande pericolo.  Daesh, il c.d. Stato Islamico, continua a diffondere la sua ideologia diabolica."  Si riferiva ai militanti totalitari dell'IS che, secondo qualcuno, "sono come Al Qaeda sotto l'effetto di steroidi".  Parliamo di almeno 30.000 giovani di età compresa fra 16 e 30 che mirano a ricreare l'antico Califfato sotto la guida di un rabbioso capo militare.  Prima devono distruggere il regime Assad in Siria; si sospetta che abbiano sempre avuto l'appoggio di sostenitori privati soprattutto nel Qatar e nell'Arabia Saudita.  In più, guadagnano miliardi vendendo sul mercato nero il petrolio che hanno confiscato.  Già sono dotati di armi sofisticate che, irresponsabilmente, gli americani avevano lasciato in Iraq, abbandonando quella povera gente al proprio destino.  I combattenti dell'IS pensano di cacciare gli "impuri" dal Nord Africa ed eventualmente di "riprendere" la Spagna; vogliono il controllo del Medio Oriente fino ai Balcani e di gran parte dell'Asia occidentale.  Spesso sono reclutati via Internet.  I video di "porn propaganda" che propongono, decapitazioni di cittadini occidentali, un pilota giordano bruciato vivo, ad esempio, sono destinati non agli occidentali ma invece al miliardo e trecento milioni di musulmani sparsi nel mondo.  Daesh, l'abbreviazione di "IS" in lingua araba, è di una cattiveria tale che il Gran Mufti dell'Egitto li chiama un "germoglio satanico."  L'Imam dell'Università di Cairo li definisce "un'organizzazione terroristica satanica."  Facile crederci non appena si viene a sapere che sono capaci di crocefiggere bambini e seppellirli vivi; che insegnano ai giovani, piccoli inclusi, a tagliare teste di creature viventi, partendo dalle galline e altri piccoli animali.  Prima di lasciare un villaggio conquistato, questi criminali avvelenano le sorgenti e piantano bombe nelle case, persino nei frigoriferi, se per caso dovessero tornare i proprietari.  Dovunque vanno, questi uomini vestiti di nero lasciano un fiume di sangue e lacrime.  Un profugo siriano, fuggendo con moglie e figlie, ha detto appena arrivato in Europa, "Voglio vivere come un essere umano."  Tre persone nel suo gruppo non ce l'hanno fatto e sono morte per strada.  I profughi siriani e iracheni scappano da un incubo ove una persona rischia di essere sacrificata come un montone.  Guai a chiunque professi una fede non-musulmana.  I cristiani del Medio Oriente, ad esempio.  Guai a essere musulmani sciiti, non sunniti.  Guai a essere in contatto con il mondo normale.  Uno potrebbe finir torturato a lungo, e poi decapitato in piazza, come l'anziano siriano, Khaled Al-Assad, che con l'avanzata di questi indemoniati è rimasto al suo posto per provare a proteggere il sito di Palmyra a cui aveva dedicato 50 anni di carriera d'archeologo, sito ormai distrutto sistematicamente dalle bombe e dai martelli di Daesh.  Guai, soprattutto, ad essere femmina--bambina, ragazza o donna--specialmente di una setta non-musulmana.  C'è una vera e propria politica del terrore nei confronti di curde, yazide, turcomanne, e assire.  Nel migliore dei casi la vittima diventa schiava.  Una giovane che è andata per fare la "sposa jihadista" nel territorio controllato dai criminali, una zona fra Siria e Iraq grande come la Francia, ha da poco lanciato un avviso, "Non andate.  Quelli sono criminali.  Sarete violentate continuamente, picchiate, e vendute ad altri uomini che continueranno questo ciclo vizioso.  Senza scampo."  Questa stessa giovane ha visto bambine di soli 6 anni subire violenze.  Una bambina yazida di 9 anni è incinta dopo essere stata violentata da dieci di questi criminali; la bambina si trova ora in Germania dove i medici dicono che è troppo giovane per partorire ma che anche il taglio cesareo sarebbe rischioso.  La
Dr.ssa Qanta Ahmed, medico britannico di origine pachistana, ha detto in un'intervista televisiva, "Ciò che mi offende profondamente da musulmana credente è l'associazione che i combattenti dell'IS hanno fatto fra violentare una bambina oppure una donna, e subito, giustapporre questo delitto alla 'preghiera' "è una dissacrazione!"  A dir poco.  La prossima volta che vediamo l'immagine di persone costrette a scappare territori non più vivibili, proviamo a ricordare da che razza di Male fuggono.  Così sarà più facile aprir loro i cuori e non solo un varco nel filo spinato.  Emma Bonino, già ministro italiano e commissario europeo, l'ha messa giù così, parlando di rifugiati: "E' meglio se la smettiamo con questa isteria e proviamo a capire che la zona Sud-il Mediterraneo, il Sahel (NB: Mali, Niger, Nigeria, Chad, Sudan)-è in fiamme." UN'AMERICANA  VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)