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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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519. MORENDO DI NARCISISMO da un'Americana a Venezia


Nella mitologia greca, Narciso, figlio del dio delle acque e della ninfa Liriope, è nato con un bellissimo viso e con la promessa dell'adolescenza eterna.  Però ad una condizione, disse l'astrologa Tiresia: Narciso non doveva vedere il proprio volto.  Così, intento a divertirsi cacciando nei boschi e passeggiando da solo in cavallo, il fiero Narciso ignorava le chiamate di Eco la più attraente ninfa della montagna, perdutamente innamorata di lui.  Affranta dal dolore del continuo rifiuto, la tenera Eco, che una volta si esprimeva con canti e risate,  sbiadiva al punto di perdere la propria ombra e si chiudeva dentro una caverna dove continuava invano a chiamare Narciso.  Alla fine, di Eco è rimasta solo la voce e le ossa.  Narciso non era per niente addolorato per lei.  La Nèmesi, dea punitrice, ha deciso di vendicare Eco per così tanta superbia.  Un giorno mentre Narciso si bagnava, vide nell'acqua il riflesso del proprio volto e ne rimase affascinato; anzi, se ne innamorò.  Ogni volta che tendeva la mano per afferrarsi, l'immagine spariva nelle acque.  Una mattina, nel tentativo di vedersi meglio, cadde dentro lo specchio d'acqua che lo ingoiò per sempre.  Dopo, il suo corpo fu trasformato in un fiore, il narciso.  Molti artisti hanno trattato questo mito; forse i quadri di Narciso più conosciuti sono quelli di Caravaggio (1598) e di John William Waterhouse (1903).  Anche Salvador Dalì dipinse la storia in chiave surreale nel 1936.  E' importante sapere che abbiamo tutti una vena di narcisismo, l'impulso che ci spinge ad apparire socialmente.  C'entra il famoso selfie.  Esiste anche il narcisismo infantile, normale e previsto.  Nella psicoanalisi, però, il narcisismo è anche un disturbo della personalità.  Freud ne parlò per primo, poi Otto Kernberg, Paul Wink e molti altri.  In genere, possiamo dire che ci sono almeno tre tipi di narcisismo patologico dell'individuo: overt, covert e maligno.  Certi politici e altre figure pubbliche si esibiscono in modo tale di farsi identificare subito come narcisisti del tipo più evidente, quello overt.  Il narcisista del secondo tipo, quello covert, più nocivo, infligge il suo narcisismo malato a poche persone (narcissistic supply, fornitura narcisistica) traendo la propria soddisfazione.  Questa persona viene anche descritta come "vampiro delle emozioni", persona che vive sui sentimenti infelici che procura agli altri.  Le vittime del narcisista covert spariscono come la povera Eco, distrutte dall'abuso psicologico che sa infliggere loro il puparo delle emozioni.  Solitamente il narcisista sfrutta una persona molto vicina.  Il compagno o la compagna.  Un fratello o una sorella, un figlio o una figlia.  Il terzo tipo, il narcisista maligno, invece, fa il bullo, sia in ufficio sia per strada.  Istiga al mobbing.  Quando non utilizza i pugni, usa invece la lingua, spargendo pettegolezzi, distruggendo la vittima di turno.  Non si ferma a una sola vittima; continua così finché non viene fermato.  Il malato del narcisismo dimostra l'intelligenza emotiva di un piccolo bambino.  Reagisce alle critiche con rabbia, vergogna o umiliazione.  Ha la tendenza a sfruttare gli altri per i propri interessi.  Ha la sensazione di essere importante anche in modo immeritato, di sentirsi unici, speciali e compresi solo da certe persone.  Ha la fantasia di illimitato successo, potere, amore, bellezza, ecc.  Avanza eccessive richieste di attenzione e di ammirazione.  Crede di meritare privilegi.  Può essere invidioso.  Soprattutto, dimostra una mancanza di empatia.  Il narcisismo patologico è un problema spirituale in fondo.  Chi è vittima del narcisista troppo spesso diventa narcisista a sua volta; qualche famiglia produce narcisisti.  Il problema nasce in tenera età, particolarmente quando i genitori pretendono che i figli loro siano i "migliori".  Tipicamente, i narcisisti proiettano nel mondo esterno l'immagine di "persona buona", ma internamente sono ansiosi, insicuri, spesso depressi, vuoti e arabbiati.  Penso alle parole di Gesù quando affronta gli uomini "buoni" al tempio nel Matteo 23. 27-28: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!  Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine.  Così anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità."  Erich Fromm (1900-1980), psicoanalista e sociologo tedesco, ha identificato un altro tipo di narcisismo, quello sociale.  Spiegato in breve, è il fenomeno in cui la media persona, incapace di alimentare su scala grandiosa il proprio narcisismo, trasferisce questo desiderio su leader politici e capi, oppure sul proprio gruppo, fenomeno che Fromm ha individuato come la fonte di ogni razzismo e guerra tra i popoli.  Qualcuno dice che il vero scopo di ogni religione è di sconfiggere la tendenza umana verso il narcisismo patologico.  Fromm ha detto, "La religione è nulla.  Vivere religiosamente è tutto.  Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso.  Questo è tutto."  Oggi, purtroppo, esiste il rischio che gli uomini e le donne diventino sempre più assorbiti dall'apparire piuttosto dall'essere.  Nello stesso momento, massimamente strumentalizzati da narcisisti maligni che predicano la violenza, ci sono quelli che diventano pronti a infliggere grandi danni sugli altri pur di sentirsi superiori.  Molte società vengono bombardate da messaggi, solitamente commerciali, che propongono la falsa religione dell'IO, del MIO e del ME STESSO.  Ed ora, in vista di recenti attacchi irrazionali sulla pace pubblica, viene alimentato anche il culto del NOSTRO, dei NOSTRI e di NOI STESSI.  Speriamo che chi può si possa salvare dalle acque insidiose della psiche patologica, sotto le quali non aspetta una primavera di narcisi ma, invece, l'inferno dell'egoismo esasperato.             UN'AMERICANA A VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)