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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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521. RISUSCITANDO IL TESTAMENTO DI HITLER da un'Americana a Venezia


I diritti esclusivi del libro Mein Kampf  (La mia lotta) sono appena scaduti in Germania, scadenza determinata dal passare di 70 anni dalla morte dell'autore, Adolf Hitler.  Adesso il ministero della finanza della Baviera, regione dell'ultima residenza del Fuhrer, Monaco, non può più usare la legge tedesca sul copyright come freno alla pubblicazione del testamento personale pensato in mal modo dall'autore mentre era rinchiuso in prigione nel 1923 dopo un fallito tentativo di golpe.  Pubblicato in due volumi fra il 1925 e il 1926, Mein Kampf è stato distribuito su grande scala nella Germania nel 1933.  E' stato persino regalato ai neosposi dai comuni tedeschi.  Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il libro non era più pubblicabile nel Paese, anche se possederlo era rimasto legale.  Nonostante ciò, Mein Kampf è rimasto in pubblicazione altrove ed è facilmente reperibile in Rete oggi.  Nel frattempo, storici dell'Istituto della Storia Contemporanea di Monaco di Baviera hanno già preparato una nuova edizione tedesca, un Mein Kampf scrupolosamente annotato, ampliato a 2.000 pagine con 3.500 appunti e commentari.  Sarà in vendita da gennaio 2016 ad un prezzo di circa 64 Euro.  L'idea di reintrodurre in Germania i pensieri antisemiti e chiaramente non scientifici di Hitler, sebbene rifiutati dagli storici che hanno collaborato sulla nuova versione critica, può offendere soprattutto i sopravvissuti dai campi di sterminio.  Una di loro, Charlotte Knobloch, leader della comunità ebraica di Monaco di Baviera, dice di avere fiducia nella conoscenza e nella capacità dei ricercatori dell'Istituto ma che dubita molto che la nuova edizione riuscirà nel suo scopo di "demistificare e smontare 'Mein Kampf'".  Per lei, la nuova edizione rischia di risvegliare interesse nei confronti della versione originale (cioè, quella "di solo Hitler") cosa che ritiene molto pericolosa: "Potrebbe avere ancora impatto perché entrambe le idee al cuore del libro sono eterne: l'ultranazionalismo e il razzismo."  Parlando del libro, spiega, "E' un vaso di Pandora.  Non si può sapere che cosa succede dentro la mente del lettore... E' la base ideologica dello sterminio industriale di massa del popolo ebraico."  Infatti, come si può "annotare" il veleno?  Perché dovrebbe essere necessario spiegare il delirio di un bullo eventualmente riuscito su scala globale, autore solo di morte e di distruzione?  Che senso ha provare a spiegare il perché di un arrabbiato megalomane nutrito della vanagloria del militarismo?  Eppure, come dice Stephan Pollard, editore del Jewish Chronicle, rispettato giornale ebraico dell'UK, "I miei principi mi dicono che ripubblicarlo è accettabile.  Quanto meno, Mein Kampf, ovviamente, è un'importante opera storica... Le idee, anche quelle terribili, non possono essere tenute sotte chiave.  Devono essere sconfitte."  Il ministero della giustizia della Germania ha deciso, ad ogni modo, che nessuna edizione di Mein Kampf in forma non-annotata possa essere ripubblicata nel Paese.  Qualcuno è comprensibilmente turbato dall'idea di risuscitare l'autobiografia del Fuhrer in un momento quando continuano ad arrivare in Germania profughi dai tratti decisamente semiti, nel senso più puro del termine.  Parlo di persone mediorientali.  C'è chi teme che qualsiasi pubblicazione di Mein Kampf nella Germania odierna possa dare nuovo impeto ai movimenti di ultra-destra tedesca.  Infatti, somministrare un nuovo dosaggio di Hitler fra xenofobi e nostalgici nazisti sarebbe come gettare benzina sul fuoco, quel fuoco che ha già cominciato a bruciare piano piano in questi ultimi anni, specialmente nell'Est del Paese dove l'economia non è così forte e dove vengono piazzate intere comunità di rifugiati siriani ed altre di tedeschi disoccupati.  Prima di concludere questo post, voglio fare un'osservazione che da anni mi rode.  Se i piani diabolici di Adolf Hitler erano già sotto gli occhi di tutti in forma cartacea nel 1925-26, e comunque comunicati a voce dagli ambasciatori, perché hanno continuato certe compagnie statunitensi, forse un centinaio, a fare affari con Hitler?  Come mai hanno aiutato, a volte attivamente, a costruire la macchina bellica di un grande bullo antisemita?  A voi la risposta.  UN'AMERICANA A VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)