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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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558. RIFLESSIONI SULLE CONSIDERAZIONI DI STEFANO MORONI SUI PIOMBI DI GIORGIO RAPACCINI di Roberto Rapaccini

Le considerazioni equilibrate e mirate di Stefano Moroni di cui al post precedente pongono in maniera corretta il controverso problema della natura della creatività artistica umana. Inoltre Stefano chiarisce molto bene la traccia spirituale che è alla base delle opere di Giorgio Rapaccini. Stefano dice giustamente che di fronte a un'opera di arte moderna o di arte contemporanea ci si chiede "...che rappresenta? ", "...che ha voluto dire?". In realtà, prima dell'invenzione della fotografia l'opera d'arte 'rappresentava', ovvero fissava un oggetto, un evento, un personaggio, un ambiante, per demandarne l'immagine ai posteri. Dopo l'invenzione della fotografia questo compito viene svolto egregiamente dalla tecnica fotografica e il quadro si è emancipato e liberato dalla  funzione di registrare la storia. Ora, l'opera rappresenta solo se stessa, e può anche permettersi di essere 'astratta', cioè non figurativa, ovvero di scomporre un'immagine nelle forme che la integrano e che diventano metafora di un potere evocativo. Peraltro la differenza tra arte astratta e arte figurativa è molto labile dal momento che il quadro va sempre oltre la mera raffigurazione della realtà. Ad esempio, Hieronymous Bosch con i suoi paesaggi immaginari e grotteschi ha descritto i tormenti e le pulsioni della psiche umana prima che  lo facesse Freud alcuni secoli dopo. Un paesaggio di Cezanne, per il suo linguaggio fatto dalla purezza delle forme e dalle suggestioni cromatiche e della luce, trasmette sensazioni 'astratte' che vanno molto oltre quello che viene rappresentato, ad indicare che la differenza fra arte figurativa e arte astratta è più convenzionale che reale. Queste considerazioni confermano che  l'opera d'arte rappresenta solo se stessa; la creatività artistica si esprime attraverso modalità non convenzionali, che si comprendono  solo praticandole, come avviene per una lingua straniera. "...Cosa ha voluto dire?": l'Arte sicuramente comunica un concetto, un'idea, ma questo lo fanno anche altre discipline come la filosofia. Così, ad esempio, dietro l'arte minimalista c'è l'esistenzialismo; pertanto  l'essenza dell'arte non è l'idea ma le sue caratteristiche formali di originalità, bellezza, genialità, sinteticità con la quale l'idea viene partecipata. L'artista  inoltre è un 'medium' che attinge, spesso senza esserne consapevole, da 'archetipi', ovvero da un cosmo superiore. Questo spiega la sensibilità e la genialità 'colta' di artisti  illetterati, selvaggi e ignoranti coma Ligabue. Fatte queste premesse che meriterebbero un ben più ampio spazio, vorrei aggiungere qualcosa sulle opere di Giorgio Rapaccini. La sua idea di partenza è una riflessione sull'origine dell'uomo con specifico riferimento al ruolo del pianeta Saturno;  il suo pensiero è un corollario dei suoi studi antroposofici. Tuttavia, se l'autore si fosse limitato solo a rappresentare questi concetti  sarebbe stato  un buon divulgatore, ma non un artista. In realtà, consapevole o meno,  Giorgio ha espresso nelle opere in maniera eccellente se stesso. La luce soffusa, calda e languida del piombo descrive bene la sua lucida saggezza senile, che è profonda ma nello stesso tempo raffinata, malinconica e nostalgica: l'esistenza gli si è disvelata rivelando tutte le sue potenzialità e i suoi limiti. Le lamine sono invece frammenti parcellizzati di un'anima che si è lasciata docilmente modellare da una spiritualità superiore, ma che ha dovuto fare i conti con i legami che ci ancorano alla realtà materiale, ben rappresentati dalle grappe che trattengono le lamine di piombo. Tutto questo con un linguaggio puro, chiaro, essenziale. Per questo le sue opere sono delle splendide realizzazioni di una appendice che attinge da realtà superiori. Seguo con passione l'arte contemporanea, ma sono spesso deluso  da una spasmodica ricerca dell'originalità e della provocazione. Al contrario, le opere di Giorgio Rapaccini ristabiliscono il legame che c'è tra l'uomo e un mondo superiore, che l'elevazione spirituale consente solo di intravedere, di 'maneggiare', ma non di comprendere e possedere. ROBERTO RAPACCINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)