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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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564. “ JUDY IS A PUNK” (1976) dal primo album dei Ramones di Roberto Latini


Con il quarantennale di questo album dei Ramones, si festeggiano anche quarant’anni di punk-rock, detto anche solo Punk, in quanto questo genere musicale nacque con loro. Due anni fa parlammo di questa storica band perché morì Tommy il batterista. La band rimane, nella storia del rock, un mito di fremito giovanile, uno spasmo insofferente di adolescenti che volevano abbandonare la troppa cerebralità del grande rock ormai troppo tecnico e virtuosistico, per tornare alla facile suonabilità e alla semplificazione esecutiva del passato; ma anche ad un maggior coinvolgimento fisico. Pochi accordi e tutta velocità. Il brano (1’,32”) by Joey Ramone, Dee Dee Ramone, Johnny Ramone, Tommy Ramone: Immediato 4/4 lineare, con strofe cortissime e subito ritornello ripetuto con degli “yeah” americani. La chitarra distorta funge da muro compatto senza soluzione di continuità. Mani battute come nel rock’n’roll; più di metà del cantato è corale. Al centro un cortissimo ponte morbido con degli “oooh” ripetuti piuttosto innocui ma ottimi per mantenere acceso pubblico. Melodia molto adolescenziale, meno violenta delle linee vocali dei punkers inglesi Sex Pistols che esordiranno l’anno dopo. La struttura molto elementare con la melodia molto leggera e i cori associati, rendono lo stile vicino a quello dei Beatles del primo periodo (per intenderci, fino al quinto album, “Help” del 1965) e dei Beach Boys. Immediatezza e massima fruibilità. Esso è il pezzo più corto della band in questo album d’esordio. Caratteristica principale, tipica del gruppo, inviare schegge di chitarra distorta, quali schizzi semplici e immediati. A differenza del rock di inizio anni ’60 si aggiunge una distorsione chitarristica ma anche più dinamicità ritmica, però si percepisce chiaramente una ispirazione legata a quei tempi. Si tratta di leggerezza attitudinale, ma L’attitudine sbarazzina di quel periodo finito  diventa nel 1976 vero e proprio menefreghismo. Il testo non dice nulla di significativo: “Jackie è una Punk, Judy è una mezza cartuccia”; ma ironicamente gioca su se stesso, con le due frasi che spiegano come fosse un manuale, nel cantato, il modo con cui si deve cantare: “Secondo verso, come il primo” e “Terzo verso, differente dal primo”. In realtà il testo non voleva portare alcun concetto, se non nominare due ragazze che essi conoscevano di persona in quanto scatenate fan della band. La cosa particolare è che si nomina la loro morte futura, e stranamente entrambe morirono poco dopo in incidente d’aereo.

JUDY IS A PUNK

Jackie is a punk, Judy is a runt
They both went down to Berlin,
joined the ice capades.
And oh, I don't know why. Oh, I don't know why
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Second verse, same as the first,
Jackie is a punk, Judy is a runt
They both went down to Berlin,
joined the ice capades.
And oh, I don't know why. Oh, I don't know why
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Third verse, different from the first,
Jackie is a punk, Judy is a runt,
They both went down to Frisco,
Joined the SLA.
And oh, I don't know why,. Oh, I don't know why
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah
Perhaps they'll die, Oh yeah!

La cosa che può far riflettere dal punto di vista culturale della musica, è come un decennio bastò per allontanare il rock dalla immediatezza originale. Se il 1966 fa iniziare la raffinazione del rock verso più complesse strutture sonore con la crescita del livello esecutorio e dei suoi tecnicismi, si raggiunge il culmine dell’eleganza formale già nei primi anni ’70 con Genesis, Pink Floyd, Yes, Led Zeppelin e Deep Purple (gli Yes rimangono tutt’ora difficili da suonare). Il Punk, senza tante elucubrazioni mentali, decide di azzerare quella spinta virtuosistica, e far tornare a livelli accessibili, una musica che era nata per essere tale quando il R’n’R degli anni ’50 fece la sua comparsa. Ci riuscì senza porsi il problema, con un istinto giovanile inconsapevole. Divenne una filosofia estetica solo successivamente, con la poetessa Patti Smith che ne cantò le lodi e ne descrisse l’essenza. Più tardi il Punk, rimanendo fedele alla semplicità, aumentò il proprio tasso di energia diventando sempre più violento e cattivo. Ma i Ramones rimasero sempre accattivanti e orecchiabili, riuscendo comunque sempre a scatenare la folla.

Sky RobertAce Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)