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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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580. L'ARTE "DEGENERATA" SECONDO I NAZISTI da un'Americana a Venezia

Le preferenze estetiche del Partito Nazista escludevano in modo categorico le allora nuove tendenze: sculture e dipinti cubisti, espressionisti, dadaisti, astrattisti e primitivisti.  L'intera gamma dell'arte moderna, insomma.  Nel 1933 il ministro della Propaganda nazista, Joseph Goebbels, formò la Camera della Cultura del Reich (Reichskulturkammer) che determinava quali artisti potevano lavorare in Germania.  Allora i musei tedeschi furono invasi dai nazisti che portarono via opere non gradite al Partito, movimenti censurati perché rappresentavano, per un motivo o l'altro, quel tipo di arte chiamato da loro entartete Kunst, cioè, "arte degenerata".  L'ironia è che il Fuhrer, di scarso talento, pretendeva di esserne intenditore.  All'inaugurazione della Prima Grande Esposizione dell'Arte Tedesca nel 1937, il Fuhrer disse, parlando dell'arte contemporanea e assegnandone la colpa al giudaismo e al marxismo demo-parlamentare, "Tutti questi slogans, 'esperienza interiore', 'sentimento potente', 'volontà robusta', 'percezione carica di futuro', 'interiorità emblematica', 'cronologia vissuta', 'genuino primitivismo', ecc--tutte queste espressioni stupide e artificiose, queste frasi fatte e queste chiacchere vacue non rappresentano più alcuna giustificazione--né, addirittura, una segnalazione--per prodotti assolutamente sprovvisti di valore e recanti il marchio dell'impotenza."  Questo il parere di Hitler, ex-pittore.  Dopo anni di censura nel mondo artistico tedesco, perché per il Partito l'arte moderna sdoganava una logica anti-autoritaria nonché decadente, i Nazisti hanno allestito un'ulteriore esibizione, sempre nel 1937, chiamata Arte degenerata a Monaco di Baviera.  Inaugurata da Hitler e Goebbels, fu uno show di circa 112 artisti, completo di catalogo illustrato.  Almeno 600 opere collocate in dieci stanze erano divise secondo temi, fra cui Manifestazione dell'arte razzista giudaica; Invasione del bolscevismo in arte; La donna tedesca messa in ridicolo; Oltraggio agli eroi; I contadini tedeschi visti dagli ebrei; La follia eretta a metodo; e La natura vista da menti malate.  Il Partito  pretendeva che gli unici soggetti possibili nei musei tedeschi, dunque, dovessero per forza esaltare le qualità della razza superiore "ariana".  Come disse Hitler nel 1935, parlando in un "Congresso sulla cultura tedesca", "Il compito dell'arte non è quello di richiamare segni di degnerazione, ma quello di trasmettere benessere e bellezza," aggiungendo, "Ciò che si rivela 'il culto del primitivo' non è espressione di un'anima naif, ma di un futuro del tutto corrotto e malato."  Parlava in quel momento del tenero e mitico Marc Chagall, neo-primitivista ebreo della Bielorussia che disse, "Mia soltanto è la patria della mia anima"?  Più di 6.000 opere considerate "arte degenerata" sono state confiscate e/o distrutte, oppure, come è successo a quelle dell'esibizione del 1937, vendute all'asta in Svizzera dai nazisti.  (Si dice che Goebbels collezionasse i quadri d'arte moderna in segreto.)  L'arte degenerata secondo Hitler e il Partito Nazionalsocialista includeva lavori non solo di Chagall, ma anche di Lovis Corinth, il fauvista André Derain, James Ensor, Paul Gauguin, Oskar Kokoschka, Jules Pascin, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Ernst Barlach, Max Beckmann, Otto Dix, Max Liebermann, Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Edvard Munch e Kathe Kollwitz.  Fra gli artisti banditi, il più "degenerato" di tutti era l'ironico e intraprendente Pablo Picasso.  Che cosa volevano vedere i Nazisti invece di opere di interiorità, o di cronologia vissuta, o di sentimento potente, in un mondo sempre più urbanizzato ed alienante, e dopo la Prima Guerra Mondiale, non più innocente?  Forse desideravano vedere solo il corpo ariano, perfetto in eterno, come erano soliti a sognarlo.  Dopo aver bruciato libri e sinagoghe e quadri, questi nazisti hanno disfatto più di sei milioni di corpi non desiderati.  Fra l'avanguardia e la ricerca umana, fra l'arte e la spiritualità, fra la meccanizzazione e le loro atrocità, i prepotenti del Terzo Reich non hanno mai capito il nesso.  Che cosa vollero vedere quei degenerati in divisa della Germania Nazista?  Cartoni e fumetti di super eroi teutonici?  Tutto per gioco crudele?  Forse lo descrive bene Shakespeare nel Macbeth, "...una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa(va) nulla."     UN'AMERICANA A VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)