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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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587. “ ASTRONOMY DOMINE” dall’album “THE PIPER AT THE GATES OF DAWN”(1967) dei Pink Floyd di Sky RobertAce Latini

Quest’anno è il compleanno degli inglesi Pink Floyd, quello legato al primo album della band. Sono passati cinquant’anni perché era il 1967, e Woodstock ancora non era nemmeno in cartellone. Questo album di Prog-Rock, nonostante fosse un esordio, è considerato basilare per la psichedelica in generale, e infatti farà scuola. Inoltre è l’unico lavoro diretto da Syd Barrett, il mitico musicista che poi uscì dalla band subito nel  1968. Il brano “Astronomy Domine” (4’13”). Composto dal solo Syd Barrett, è quello di apertura del disco, ed in effetti lo rappresenta bene. Esecuzione: Barrett-vocals/guitars; Wright-vocals/keyboards; Waters-bass; Mason-drums. Inizia con voce trasmessa via radio e poi parte un basso pulsante, ma è tutta la sezione ritmica a sostenere l’ossessività del pezzo, infatti la batteria permane martellante, tra pelli e piatti. Tale voce radiofonica e lo scorrere tormentato del ritmo, paiono voler dare l’idea di astronave che decolla. La voce dalla sonorità tipicamente anni 60, soffusa, non tenta alcun tipo di virtuosismo in quanto più o meno tutto è demandato alle trovate della strumentazione. La chitarra svisa e si inserisce con dinamismo. C’è una pausa e da qui parte il momento strumentale, il quale dà tutto in mano al solismo della chitarra che si stratifica su più livelli sopra tappeti di sinth e tastiere. Solo nel finale le tastiere donano una parziale essenza  solista. Il tutto è intersecato con messaggi vocali radio. Infine torna la voce nella sua semplicità. La sequenza di accordi espressa non era utilizzata in quel periodo storico. Il tutto contiene una aria algida, piuttosto rarefatta, il che, insieme alle parti soliste non lineari ma schizzate come pennellate veloci, forma il senso psichedelico del suono. L’atmosfera non è claustrofobica, pure appare misteriosa, con una visione sonora di tipo spaziale e cosmica, che forse a noi oggi può risultare leggermente infantile, data l’abitudine che abbiamo ai film di fantascienza; eppure ancora mantiene una buona freschezza musicale. Barrett scrisse questo pezzo sotto l’influenza dell’LSD; morì nel 2006 dopo un lunghissimo isolamento per cause psichiatriche (due soli dischi solisti all’attivo). Curiosità: il brano era eseguito dal vivo allungandone notevolmente la durata, ma fu eseguita l’ultima volta nel concerto di Roma del 1971 (fu ripresa in contesti live solo nel 1994). L’album è di notevole qualità anche se la produzione sonora appare datata, ma ciò contribuisce anche al suo fascino. Successivamente il gruppo prediligerà una psichedelica più bluesata e si attiverà in contesti meno psichedelici eppur da considerare sempre sperimentali, del tutto nuovi nel panorama progressive dell’epoca. Saranno realizzati quindi lavori di altissimo livello, col pregio di riuscire sempre ad inventare costruzioni di una sonorità del tutto personale e originale, come pionieri dal vero genio totalizzante. Termina questa ascesa con “The Wall” del 1979, in cui si riesce a sdoganare una serie di approcci  sonori facendoli diventare commerciali pur non essendolo. Sono quattro i padri del progressive mondiale: King Crimson; Genesis; Yes e Pink Floyd. Chiunque suona Prog utilizza qualche loro schema e la loro attitudine. I Pink Floyd, fra di essi, sono stati anche quelli che hanno avuto il merito di diventare mainstream, fornendo arte pura alla massa. Happy Music Birthday!    Sky RobertAce Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)