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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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593. “MAYBELLENE” (1955) – singolo di Chuck Berry di Sky RobertAce Latini
Nel 1955 esce il primo singolo di Berry: “Maybellene”
vendette un milione di copie, arrivando al numero 5 fra tutti i generi musicali
di quell’anno. Fu categorizzato all’interno del genere Rhythm and Blues (in
quella classifica arrivò primo), ma in esso si sente bene come il Rock’n’Roll
sia imparentato col Folk americano. In effetti Berry, per scriverla, si ispirò
a “Ida Red” di Bob Willis del 1938, brano counrty-folk con assoli jazzati (in
realtà è una song tradizionale di origini sconosciute, registrata per la prima
volta nel 1924 dai Fiddlin' Powers &
Family). Nel 45 gg in questione suonò anche il grandissimo bluesman Willie
Dixon. Il brano: “MAYBELLENE” (by C.Berry) https://www.youtube.com/watch?v=75RiHJGfyUE (J.Johnson – piano; J.Green –
Maracas; J.Thomas – drums; W.Dixon -
bass). Breve come molti pezzi di quel periodo (2’18”), la sua
verve è basata sul ritmo e il cantare accentato, con ritornello asciutto ma
ammiccante. La chitarra è l’arma sonora di Berry ed infatti il brano è
presentato con un intro chitarristico, che anche se dura due secondi è il
biglietto da visita da tenere in considerazione come stampo del suo stile.
Subito ecco il ritornello (il titolo) come inizio della linea cantata; poi
vengono le strofe snocciolate veloci come uno scioglilingua, per aumentare il
tono ritmico dell’andamento musicale. Il pianoforte in sottofondo viene strimpellato
nel modo dell’Honky Tonky, ma non viene mai in prima linea. Le maracas
rinforzano la batteria. Poi ecco l’assolo di chitarra, con le note ripetute
tipiche del R’n’R; dura soltanto 24 secondi (in una trasmissione televisiva del
’58 arriva ai 33”) ma è l’anticipazione dello stile futuro del chitarrista come
stile innovativo di gestire la chitarra nel Rock’n’Roll. In realtà la qualità
tecnica non è ancora al meglio e si sente un errore nell’esecuzione, ma la cosa
interessante è la dissonanza alla fine della parte solista (dissonanze inserite
nel jazz proprio in quel decennio, poi diventate norma in alcuni stili sia del
jazz che del rock). Riparte il cantato con il ritornello e di nuovo le strofe
prima della conclusione offerta dalla riproposizione chitarristica che termina
sfumando. Il testo parla delle auto Hot Rod, auto d’epoca modificate e della
fine di una storia d’amore. Chuck berry è stato colui che ha
inserito con forza la sei corde nel R’n’R, mentre gli altri suoi co-creatori
del genere R’n’R, come Little Richard e Jerry Lee Lewis, schiacciavano i tasti
del pianoforte. Non è un caso che i più importanti musicisti Rock come Beatles
e Rolling Stones, e poi quelli dell’Heavy Metal hanno sempre preso lui come
punto di riferimento (anche se i led Zeppelin, invece, scelsero il blues Willie
Dixon). In verità l’anno di nascita del R’n’R viene posto nel 1954 con “Rock
around the Clock” con Bill Haley che però era chitarristico ritmico e non
solista; molti altri miti di questo campo musicale, compreso Berry, erano già
in attività prima del ’54 ma non avevano ancora inciso i loro pezzi. Berry fu
anche tra i primi a parlare, nei testi, degli adolescenti e delle pulsioni che
essi sentivano di vivere, in quel periodo storico. La sua musica ha creato il
genere rock; e anche se oggi molte sue diverse branche paiono non assomigliare
alla semplicità e presa diretta del suo stile, ciò nonostante egli è dentro
qualsiasi entità rock che esista, compreso il punk; il Metal estremo e il
Progressive. Neanche il rock impegnato può pensare da tirarsi fuori dall’essere
imparentato con il rock semplice delle origini. Si è spento a 90 anni il 18 marzo 2017. Fa parte della
genìa di rock’n’roller ribelli prima dell’addomesticamento sonoro post-1958
(guidato anche dal governo americano con indicazioni ufficiali date alle casa
discografiche). Nei guai con la legge più volte sin da ragazzo nel ’44
(quindicenne), fino agli anni ’90. I motivi furono i più disparati: in riformatorio
per rapina; in carcere per 4 anni per rapporto sessuale con minorenne; dalle
tasse non pagate all’uso di marijuana. Si esibì alla Casa Bianca nel ‘79. Un
uomo con le sue fragilità, certo, ma soprattutto un innovatore artistico, e
questo lo pone nella storia, visto che la sua musica è stata anche un grande evento
sociale. Alla fine degli anni ’60, uscendo da un locale di Las Vegas dove si
era esibito Berry, Elvis Presley, che era fra il pubblico, disse: “Avete appena
visto il Re del Rock’n’Roll”. SKY ROBERTACE LATINI
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