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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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599. “FOXY LADY” di Sky Robertace Latini

“FOXY LADY” di Jimy Hendrix, dall’album “Are You Experienced” (1967)


Pubblicato il 9 maggio 1967, cinquant’anni fa uscì la versione inglese del primo album di Jimy Hendrix e la chitarra non fu più la stessa. Con una formazione a trio di compagni inglesi, l’americano Jimy esordì discograficamente avendo un
immediato successo. L’album “Are You experienced” entrò in classifica e si fermò solo al secondo posto dato che al primo si trovavano i favolosi e quindi insuperabili Beatles con “Sgt. Peppers…”. I festival lo consacrarono re della chitarra e rimarrà per sempre tale, come simbolo del movimento Hippy e della musica rock. Il brano: “FOXY LADY” 3’ 18” ( written by Jimy Hendrix). Jimi Hendrix – vocals / guitar;    Noel Redding – bass;    Mitch Mitchell – drums. Ispirato alla sua fidanzata, si tratta di uno dei brani più importanti della sua breve discografia (morirà tre anni dopo durante la scrittura del suo quarto lavoro). Inizia con una nota sostenuta fissa per subito effettuare accordi ripetuti in maniera ossessiva, accompagnati da un basso che è accordato in maniera jazz, su cui la voce canta morbida e calda nello stile blues. La parola “foxy” viene sussurrata con malizia. Hendrix canta ponendo piccoli acuti e vocalizzazioni ammiccanti. Quando arriva il ritornello gli accordi cambiano e diventano più corposi con la batteria che colpisce maggiormente decisa e intensa, mentre per il resto il drummig è più leggero e raffinato. Poi dopo il secondo ritornello parte una fluida chitarra solista che non dura molto, solo 23 secondi; dal vivo l’assolo raddoppia, e sempre dal vivo il brano si arricchisce di passaggi elettrici diversi. Il verso “Foxy Lady” è ripetuto anche con una certa ugola che si arrochisce. E’ un brano semplice come andava negli anni ’60, ma meno infantile di tanta roba che andava in giro allora. Lo stile di Hendrix era psichedelico ma non solo, e straziava il proprio strumento in tutti i modi, agitandolo, stirando le corde, bruciandolo, strusciandolo. Jimy Hendrix era consapevole di stare vivendo un’era speciale di cambiamento per la musica rock, che si avviava a diventare matura e più pregnante dal punto di vista artistico. Infatti di lì a poco nascerà l’Hard rock di cui lui può essere considerato precursore insieme ad altri proto-Hardrocker come Cream; Who; Iron Butterfly e Steppenwolf. Jimy Hendrix va ancora considerato solo rock e non rock duro, data la forte visione bluesata dell’uso della sei corde, ma le sue incursioni sonore ritmiche e soliste ispireranno l’indurimento del rock, trasformandolo velocemente quando Deep Purple; Black Sabbath e Led Zeppelin ne faranno uso nel nuovo genere detto Hard Rock. La sua celebre frase va considerata simbolicamente vera: “Quest’era musicale è conclusa. Arriverà qualcosa di nuovo ed io ci sarò”. Lui non vedrà mai di cosa fu artefice nella storia del rock, ma in effetti egli c’è, infatti ne fa parte dal punto di vista dei suoni e del concetto artistico. Jimy Hendrix è nella formazione di ogni musicista rock e metal, dopo averli spinti a osare davvero. In effetti egli non aveva nessuna remora a esagerare. Lui e la sua FENDER STRATOCASTER sono l’immagine iconica del chitarrista per eccellenza, e questa fu una sua ironica frase che conferma il suo legame con lo strumento: “Se nelle piantagioni di cotone avessero avuto le chitarre elettriche, le cose sarebbero cambiate molto più alla svelta”.    Sky RobertAce Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)