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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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602. “NAZI DRIVER” dall’album “Ultramega OK” (1988) dei Soundgarden di Roberto Latini

Ancora un anno e si sarebbero festeggiati i trent’anni dal primo album degli americani Soundgarden. Invece siamo qui, quest’anno, a ricordare la band per la morte del suo cantante/chitarrista Chris Cornell avvenuta i 18 maggio 2017 (a 53 anni circa) per suicidio. Ha militato anche nei Temple Of God e, fino al giorno della morte, negli Audioslave, oltre ad aver pubblicato ben 5 album solisti. Soggetto a gravi periodi di depressione, era comunque sposato e aveva due figli. E’ considerato uno dei più importanti musicisti metal, in  quanto i Soudgarden sono considerati co-fondatori del genere Grunge insieme ai Nirvana (questi ultimi pubblicarono il loro esordio immediatamente dopo quello dei Soundgarden). “NAZI DRIVER” (scritto da Cornell e dal bassista Hiro Yamamoto) Band: Cornell-vocals / Thayil-guitars / Yamamoto-bass / Cameron-drums. Il brano è un ossessivo incedere, piuttosto scuro come anima, e ruvido. Inizia il basso e poi lo stesso giro sonoro viene replicato dalla chitarra. Ma lo schema continua circolare per tutto il tempo successivo delle strofe,  tornando a far sentire soprattutto i bassi sulla chitarra, con un andamento incalzante ma quasi sottovoce, con un cantato più intimista che tonico. Progressivamente la vocalità si sdoppia con un coro, lasciando alfine la voce dal tono più alto. La cosa viene ripetuta due volte. In questo scorrere la batteria non pesta un 4/4 fluido ma insegue la linea strutturale del basso, aumentando la sensazione di insistenza. Vi sono inserti isolati di chitarra solista dai toni acuti, ripetuti uguali per molte volte lungo la song, ad accendere piccoli picchi adintervalli regolari. Si assiste successivamente ad un cambiametnto ritmico più lineare dove la chitarra elettrica diventa più acuta. Assoli reali non ve ne sono, come è da tipica essenza Grunge, che vive soprattutto di urla, vocalizzazioni prolungate e sonorità polverose in una cadenza  assillante e ripetitiva. Dentro c’è una attitudine Led Zeppeliniana dal punto di vista dei riff circolari, della tipologia distorsiva delle chitarre, e del cantato enfatico, ma che si percepisce anche come produzione tecnica dei suoni. Pezzo dal carattere nervoso, non violento, ma parzialmente oppressivo, che non cerca in alcun modo di rassicurare l’ascoltatore. Il testo:
I don’t care if it takes some time /  I’m gonna make it right


Turn the hand 360 degrees / Bite the hand that feeds


I don’t care if it tastes like poison / Rip the legs from the thighs


Feed the prison, save the eyes / Color in with lakes of red


Pile of bones for my bed / I’m gonna take some time


Hang your sides / to cure it right


Not a tear will be shed / The only color is red


I’m gonna feed the prison / I’m gonna feed


Le liriche parlano dell’olocausto e del campo di concentramento ma è un testo criptico, che non parla chiaro. Con radici nel Punk, il Grunge è un genere metal che ha cercato di allontanarsi dal senso di sollievo goliardico che certo metal americano, Street e Glam, negli anni ’80 aveva portato a livelli di mainstream. L’estetica Grunge invece poneva fondamenta di disperazione e insoddisfazione, tornando a certo svisceramento settantiano con suoni meno laccati e più sporchi. Il Grunge dei Soundgarden ha però anche un senso Stoner Metal, che nascerà con i Kyuss quasi in contemporanea (i Kyuss uscirono nel 1990), ma che in realtà usa suoni datati, ascrivibili al Doom dei Black Sabbath  o allo psichedelico degli anni ’60. Grunge e Stoner sono diversi ma si possono compenetrare facilmente; il primo è più vicino alla rabbia e alla deflagrazione del punk, il secondo è più blues, più riflessivo e desertico. E’ poi lo stesso Grunge a divenire di moda, e infatti subisce un certo livellamento, diventando più accessibile; e ciò fermerà l’avanzata dell’Heavy Metal classico che le case discografiche non reputeranno più appetibile per fini commerciali. Poi il Metal classico tornerà in auge, ma con la caduta delle vendite di dischi e con internet, non è più possibile paragonare quei tempi con quelli attuali, riguardo al peso che certe sonorità hanno sulla massa. Comunque alcuni generi metal moderni, oggi,  difficilmente possono prescindere dalle sonorità Grunge.
Sky RobertAce Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)