scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

604. CULTURA METAL – 3: ESTREMISMO di Sky RobertAce Latini

Ogni genere musicale possiede la propria filosofia di base. Se il Jazz fa prevalere l’improvvisazione, il blues la tristezza e la classica enfatizza le emozioni, la leggera utilizza la frasi, musicali e liriche, semplici  e dirette, mentre il METAL gioca sull’estremizzazione dei suoni e dei contenuti. Per questo è spesso stato tacciato di essere adolescenziale, in quanto passionale e senza mezze misure, così come scorre sfacciata e incosciente la vita di un giovane. In realtà il metal ha molte sfaccettature che vanno sul versante colto e diventa anche musica difficile. Ma spesso la difficoltà di assimilazione  e fruizione è dovuta proprio all’eccesso dei suoni. Nel metal la visione estrema inizia spesso dalla scelta del Moniker: Cannibal Corpse (Cadavere Cannibale); Iron Maiden (Vergine di Ferro: strumento di tortura medievale); Death Angel (Angelo della Morte); Riot (Ribellione); Slayer (Uccisore). Il ragionamento che sta alla base è cercare qualcosa che sia potente come la musica espressa. Il bassista Lars Ratz degli argentini FYRE dice: “Volevamo qualcosa che ci rappresentasse in pieno, che desse immediatamente il senso della nostra musica. Il fuoco è proprio quello che sentiamo mentre suoniamo e che vogliamo trasmettere ai fan: un suono energico, potente, che accende un fuoco dentro, esattamente come fa con  noi. Per distinguerci abbiamo cambiato la “i” in “y”.” Nel descrivere la musica metal gli aggettivi forti si sprecano, e anzi, forse non bastano più. Ecco come racconta il proprio sound Ildanach, il cantante degli black-metallers italiani ABSENTIA LUNAE: “Historia Nobis Assentietur è uno dei lavori più granitici della nostra storia di band, senza contare tutti i cambi di tempo, i riff viscerali e trascinanti”. Tre aggettivi consistenti in poche parole espresse, tra cui “viscerale”; si, perché la musica metallica è spesso qualcosa che colpisce lo stomaco oltre che la testa. Nelle recensioni dei dischi di metallo, è facile leggere aggettivi che altrove descriverebbero le cose negativamente. “Depressivo”, “sporco”, “distruttivo”, “polveroso”, “annichilente”, sono esempi di descrizioni considerate positive per molto del metal prodotto. Soprattutto nel metal più estremo come Black e Death, ma alcuni aggettivi con valenza negativa in sonorità eccessive, sono usati anche nel metal classico. “Sporco”, per esempio, è usato nel meno rumoroso Street Metal, per raccontare il rock stradaiolo, dai suoni ruvidi e ribelli. Ma nei generi estremi, gli aggettivi sopra le righe sono abusati. Per raccontare il disco della band Hardcore/Grind statunitense FULL OF HATE-MERZBOW ecco l’atteggiamento: “C’è un limite massimo al quale tendere che non si può superare? In questo disco troviamo odio cieco, furore al calore bianco, dove si assommano detriti Grind, voce delirante, rallentamenti assassini e minacciosi. C’è un sentore da fine del mondo, una specie di jazz psicotico con sax impazzito. Una filosofia del rumore che porta all’annichilimento sensoriale ed a fare tabula rasa di ogni senso di armonia. Qui troviamo un mondo buio ma non vuoto, anzi, ogni genere estremo è distillato nella sua essenza brutale e violenta per creare disagio”. Ho letto molte recensioni , maquesta è un capolavoro di drammaticità. Da notare che il recensore (Cerati) ha poi dato un voto medio-alto (7,5), quindi ciò prova che l’uso degli aggettivi aveva valenza positiva. Il rock, appena iniziato, ha provato ad aumentare di anno in anno la propria rilevanza enfatica, gridando di più, aumentando progressivamente la velocità, la distorsione delle chitarre, i watt dell’amlificazione; provocando con gli atteggiamenti corporei e il look, con le parole usate, elevando senza sosta il gradiente di violenza. Questo sin dal rock’n’roll degli anni ’50, tramite un incendiario di pianoforti come Jerry Lee Lewis; un sensualissimo Little Richard, un ancheggiante Elvis, e su ritmi che dovevano far scatenare. Questa attitudine R’n’R è rimasta. Il finlandese Samy Elbanna, leader dei Thrasher LOST SOCIETY spiega: “Abbiamo spinto il piede ulteriormente sull’acceleratore e non vediamo l’ora di spazzare via il vostro udito”. Oggi il limite forse è giunto, pena cadere nel rumore puro. Le distorsioni, le dissonanze, le cacofonie e i rantoli vocali sono diventati espressioni di massa, accettate dal comune ascoltatore metallaro e dalla cultura musicale, cosa che non riuscì alla musica sperimentale dodecafonica e similari. In effetti il rock (in questo anche l’avanguardia Jazz) è stato ampiamente sperimentatore, ma di pari passo con la possibilità di riuscire a divenire commerciale, da una piccola nicchia subito il nuovo genere si espandeva alla massa. Naturalmente nel metal esistono anche le luci, ma anche qui si tratta di attingere a modalità estremizzanti, per cui la luce è sfolgorante oppure è fortemente cullante, nel senso che i suoni morbidi non sono semplicemente dolci, ma addirittura soavi o celestiali, come avviene spesso formalmente per Prog-Metal e Symphonic Metal. E nei generi più da sballo e meno impegnati c’è anche il sorridente divertimento. Jeremy Widerman, del gruppo canadese MONSTER TRUCK. “Per noi il R’n’R deve essere una cosa coinvolgente. Preferiamo che la gente si goda uno spettacolo in modo da rilassarsi e avere la carica. Non c’è niente di pretenzioso nella nostra musica; è un Hard rock genuino, diretto, fatto di  grandi aperture melodiche, riff solidi, in cui cerchiamo di mettere passione ed istinto”. Da notare le “grandi aperture melodiche” i “riff solidi”, anche la musica leggera prova ad usare questi aggettivi, ma poi essi risuonano falsi. Nel Symphonic-Metal invece ci si rappropria dell’enfasi della tradizione europea lirico-sinfonica classica, quindi utilizzando le estremizzazioni che già compositori dei secoli passati avevano creato. Mozart, Beethoven; Bach; Paganini; Chopin; sono stati, a modo loro, estremi, sia nella magnificenza epica che nella sofficità, e anche nel virtuosismo. Non per niente i migliori gruppi metal di sinfonico sono quelli europei (gli olandesi EPICA; i Finlandesi NIGHTWISH; gli Spagnoli DARK MOOR; gli italiani RHAPSODY OF FIRE). I LUCA TURILLI’S RHAPSODY  (italiani) utilizzano le caratteristiche della sinfonia classica per aumentare la ridondanza epica: “Io adoro il sound bombastico che viene fuori dalla chitarra Heavy con le parti più sinfoniche corali, da colonna sonora”. L’estremismo sonoro poi non è solo velocità, il Doom rallenta a dismisura i ritmi senza per questo farsi facilmente digeribile, con suoni graffianti, pesantemente mastodontici ed inquietanti, esasperando l’ascoltatore. E’ uno stile che deriva dai Black Sabbath più lenti. Ma la velocità parossistica rimane uno degli elementi metal più caratteristici.  I britannici Dragonforce suonano un Power-Metal iperveloce con ritmo detto ad “elicottero”, senza il quale sarebbero molto orecchiabili e catchy, invece la loro estrema espressività speed, li rende meno ascoltabili; esplicitano con l’alta abilità tecnica una delle essenze peculiari del metal, l’essere “oltre”. Ma il voler essere “oltre” ha una consistenza nell’intimo umano di questi musicisti? La violenza estetica, musicale e dei testi, può esprimere una catarsi o può essere il messaggio reale che si vuole far passare. Come già accennato nei post precedenti di “Cultura Metal”, si può parlare di guerra, o di qualcosa di maligno, descrivendola nella sua terribile essenza, essendone sia contro che a favore, ma qui sta la libertà e l’ottica dell’artista. I KAMPFAR, gruppo di Viking-Black-Metal norvegese, con Jon Bakker ci fanno sapere che: “Il messaggio è tutto. Noi suoniamo certe cose perché siamo estremi come le cose che produciamo e i nostri pensieri sono proprio quelli che leggi nei nostri testi. Abbiamo avuto la conferma che non esiste alcuna speranza, solo la morte”. Questa posizione appare talvolta veritiera (in Norvegia musicisti che inneggiavano all’omicidio, poi realmente uccisero), altre volte una mezza parodia. Sulla stessa  frequenza d’onda, rispetto all’essere se stessi, stanno gli italici WHISKEY RITUAL, che però tendono a rilasciare interviste scollacciate e volgari, finendo per apparire un pò una montatura: “Quello che so è che l’odio che proviamo nei confronti delle persone e del pubblico è reale. Il Black-Metal è per noi pericoloso, maleducato, eccessivo e politicamente scorretto. Finchè questo mondo farà schifo da girare attorno alla coca e alle troie, noi canteremo di questo. Vomiteremo sui dischi tutta la merda, il disagio e l’amarezza di una generazione. Milano è il primo girone dell’Inferno”. La tecnica e la bravura dei musicisti metal permette di affrontare tutti i generi musicali possibili, innestandovi altri tipi di musica come il jazz e la classica. Essendo estremi anche qui il virtuosismo arriva a punte inaudite, con chitarristi funambolici e batteristi di razza, che dal vivo però devono provare di riuscire a fare ciò che sta su disco. Nella fase di creazione di un disco da studio ha invece un ruolo fondamentale la produzione, e quindi la tecnologia. L’Industrial Metal apporta col computer ciò che uno strumentista da solo non riesce a fare, triggeraggi e modifiche sonore che aumentano il tasso estremo del sound. Gli strumentisti suonano e il computer ne altera le uscite. L’uso di ciò nel Metal cerca di non snaturare troppo il suono degli strumenti classici, ma di certo il Metalcore e il Death, ne hanno fatto largo uso. C’è un dibattito nel mondo della musica sul fattore tecnologico, digitale e analogico. Gli storici RAVEN di Newcastle dicono: “Abbiamo registrato in presa diretta , proprio come una vera band dovrebbe sempre fare. Nessun click tracciante, nessuna stronzata, suoniamo e basta! Non abbiamo usato nessuno di questi inutili pro-tools e trattamenti digitali, sia ben chiaro!” Altro dato da considerare è la presenza dell’AoR, un genere metal che però è quello più leggero e fruibile, molte volte adiacente al pop grazie alle sue melodie accattivanti e commerciali. Per un cultore metal, l’AdultOrientedRock non sembra affatto estremo, ritenendola egli una musica facile; in realtà il punto di riferimento non deve essere il metallaro, ma l’ascoltatore dei tipi di musica meno impegnata, il quale non percepirà i Toto; i Journey e i Reo Speedwagon, così accessibili se non per qualche singola canzone. Il gradiente è certo meno estremo, ma anche il loro virtuosismo tecnico li tiene lontani dalla musica leggera. Dobbiamo qui renderci conto che anche il Jazz in qualche modo può essere considerato estremo, se per estremo intendiamo di difficile assimilazione, date alcune tipologie ostiche. Quello che alla fine rimane nel metal è l’anima rock, che stranamente permane sempre giovane, non nel senso che piace solo ai giovani, ma che ha la capacità di rinnovarsi, pur non riuscendo a creare un nuovo genere vero e proprio, esaltando sempre la voglia di rimettersi in gioco con passione e sfacciataggine. L’anima rock portata alle estreme conseguenze è Metal. La frase di Joe Belladonna, cantante degli americani ANTHRAX  esprime bene questo aspetto: “Siamo carichi e pieni di energia, siamo galvanizzati. La scaletta (dei nostri concerti ndr) sarà davvero intensa e movimentata. You gotta Believe è una canzone fantastica  dotata di grandi cambi di tempo e di atmosfera. Parte a mille dopo un gran riff di chitarra di Scott che crea scompiglio, poi si calma e riparte nuovamente veloce. Sembra di andare sulle montagne russe!”. In conclusione va detto che anche l’estremismo tende a divenire abitudine e assuefazione. L’ascolto reiterato di band Death fa apparire meno estreme band di Thrash, trasformando quest’ultime in entità orecchiabili; è l’educazione all’ascolto, ma per chi non ascolta Metal spesso è difficile capire cosa sia più estremo. Io personalmente reputo il cantato in Growl piuttosto innocuo rispetto a certe voci virtuose pulite, secondo me molto più cattive grazie all’interpretazione. Forse non è più “Solo Rock’n’Roll” ma continua a piacerci. Sky RobertAce Latini

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)