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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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616. SALVATOR MUNDI di Roberto Rapaccini

La vendita all’asta del Salvator Mundi fa riflettere. Fa riflettere che il quadro abbia un valore inestimabile se è accertato che l’autore sia Leonardo, e valga altresì molto meno se è di un suo allievo. È noto che l'indagine volta ad individuare l'autore di un’opera costituisce il presupposto per monetizzarne il valore. Questo testimonia la crisi del concetto di Arte, che dovrebbe essere considerata una realtà che vive di vita propria e che si impone all'uomo con un linguaggio autonomo e non convenzionale, di straordinaria forza evocativa ed emozionale. Quantificare il valore di un'opera in relazione all’individuazione del suo autore significa sconfessare che il prodotto della creatività umana viva un’esistenza indipendente, ovvero, in pratica, disconoscere che l'artista sia soltanto solo un faber, un medium inconsapevole, un tramite fra la bassa realtà degli uomini e un alto universo che si rivela attraverso cromatismi, segni e forme. Incuriositi e meravigliati abbiamo apprezzato l'acuta provocazione concettuale di Piero Manzoni, che negli anni sessanta inscatolò le proprie feci indicandole ironicamente come opera d'arte in quanto esse costituivano il prodotto di un’artista; stigmatizzava così che la qualificazione di un oggetto artistico potesse fondarsi in maniera eteronoma sulla sua genesi piuttosto che su endogeni connotati oggettivi. La sua ‘Merde d’Artiste’ ci ha fatto sorridere, ignari di essere parte di questo equivoco: come fruitori e pubblico consideriamo prioritaria la notorietà dell’autore di un’opera  piuttosto che il suo valore intrinseco; dimentichiamo che anche gli artisti più celebrati, fra le numerose opere realizzate in vita, hanno portato a termine solo alcuni capolavori. Un modo per uscire dall'equivoco è ritenere che il mercato dell'Arte non abbia nulla a che vedere con l'Arte stessa dal momento che in concreto mutatis mutandis consideriamo il valore economico di un’opera esclusivamente con i parametri simili a quelli che si applicano per qualsiasi altro bene da collezione, come se si trattasse di un francobollo o di una moneta. Naturalmente con questo non si vuole affermare che l'indagine che porta ad individuare il contesto, la scuola, e possibilmente l'artista-autore, non abbia significato: l'analisi storico-sistematica è un puntuale strumento di interpretazione del lavoro che spesso inconsapevolmente l’artista produce attingendo da archetipi collettivi, , e che non di rado integra anche il precipitato di un'epoca: su questa indagine può fondarsi la decodificazione parziale  dell’opera, ma non un automatico giudizio sulla sua quantificazione economica, ammesso che l'espressione di un linguaggio che riflette il mistero dell'universo possa essere stimato in maniera determinata. La definizione del valore economico di un’opera è un esercizio dell'imperfezione umana, riflette una perversa abitudine all’illogicità mentale. È anche questo un passivo adeguamento al pensiero unico imposto dalle convenzioni. ROBERTO RAPACCINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)