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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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625. “KEEP US ON THE ROAD” (1977) dall’album “Motorhead” dei Motorhead di Sky Robertace Latini


Nel gennaio del 2018 la formazione inglese dei Motorhead originari è scomparsa, con la morte a 67 anni dell’ultimo dei tre: il chitarrista Eddie “Fast” Clarke (05.10.1950-10.01.2018). Prima della pubblicazione dell’album intitolato “Motorhead”, Fast era subentrato nel ’76 al chitarrista Larry Wallis. Quest’ultimo avrà un brano scritto da lui inserito comunque in “Motorhead”. In realtà i Motorhead con Wallis avevano già registrato “On Parole” nel ’75, ma esso non fu pubblicato, quindi è ufficiosamente il primo album ma non ufficialmente. Il successo arrivò con la formazione a tre data da Lemmy Kilmister (basso e voce); Phil “Animal” Taylor (batteria) e Clarke appunto (chitarra). Il brano 5’ 55’’ https://www.youtube.com/watch?v=EXeqb0VUlBI
Scritto da entrambi i tre mitici Motorhead: Kilmister-Clarke- Taylor. Alla voce Lemmy. E’ ben udibile il basso distorto di Lemmy che egli suona come una chitarra ritmica; insieme alla sei corde il basso ha il suo lungo momento da protagonista per ben 42 secondi. La voce roca è comunque cantata e non urlata, e neanche cattiva. Il suono è sporco ma ogni strumento risulta ben riconoscibile. La chitarra di Clarke è anch’esso comprimario ma né basso né guitar accennano a virtuosismi particolari, curando di più il lato atmosferico. Il pezzo è un middle-time che avvolge con la sua sonorità corposa. Inizia con un riffing caldo, piuttosto che tagliente, con una vena rock’n’roll bluesata. La linea cantata è anch’essa una semplice linea in cui le strofe sono pezzetti brevi come era nel blues, alzandosi di tono solo col ritornello (il titolo). L’assolo di chitarra che sopraggiunge non è lungo e segue la stessa anima Blues aggiungendovi un pizzico di psichedelica, finchè non lascia al basso la parola (anzi, la nota). La batteria semplice, nel ritmo di base giocata col charleston e poco coi piatti, è già il tipico carattere del futuro di Philty sulle pelli; la ritmica diventa più rullata e ricca di piatti quando torna l’assolo della sei corde. Tra le varie parti, a legarle, ci sono dei riff della chitarra ritmica e i riff sono quelli che determinano il pre-finale prima del finale vero e proprio, classico nel prolungamento sonoro, fino al colpo netto tipico dei finali dal vivo. Un pezzo che non rimarrà nella storia del gruppo come uno dei migliori, ma che è uno di quelli che rende chiaro da cosa sia ispirata la band. Si tratta infatti di un suono legato fortemente alle radici del rock, quello piuttosto sporco alla working class;  e se anche la band sarà un crocevia da cui transitano passato e futuro, aiutando il Metal a trasformarsi, arricchendolo di immediatezza Punk che ne aumenta il tasso violento, facilitando il passaggio
culturale dall’Hard Rock allo Speed Metal e poi al Thrash metal, essa qui invece ancora fa assaporare la vecchia tradizione, per quanto meno colta e più pregna di sudore e fumo da bettola. Nel 1983 Clarke lascia i Motorhead e fonda con l’ex-UFO Pete Way, al basso, i Fastway. Quando muore di polmonite, gli altri due motorhead erano già scomparsi, entrambi nel 2015. La lunga carriera dei Motorhead era proseguita con altri musicisti fino alla morte di Lemmy e per ben più lungo tempo che la formazione originaria, ma il terzetto originario è rimasto nei cuori dei fan soprattutto perché i momenti innovativi del Metal Motorhediano stanno tutti in quei 6 primi anni (’77-’82), e in quei 5 primi dischi. I Motorhead sono l’icona più importante del rock duro anche dal punto di vista dell’immagine, e la scomparsa di Clarke ha messo definitivamente la parola fine ad un periodo storico inimitabile.

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)