scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

290. BICICLETTA E FUNERALI di Maurizio Antrosciani



BICICLETTE E FUNERALI

Ginetto Canestracci fiju del fu Raniero
lu due de novembre annò a lu cimiteru.
Armatu de lumini e santa devozione
lasciò la bicicletta davanti a lu portone

Fece con commodo quello che dovea esse fattu
po’ se fermò all’uscita, tuttu soddisfattu;
se ‘nginocchiò e fece lu segnu de la croce
e ‘n quella pusizzione scuprì ‘na cosa atroce.

No! Nun è pussibbile, Santissima Madonna!
L’ eo lasciata qui, vicino a la colonna!
– strillò co’ l’occhj de fori e la faccia stupita –
la bicicletta sia, era jita, annata, …sparita.

La perdita ‘mpruvvisa je provocò ‘n malore
c’ea la sudarella, ‘n sobbarzu llà lu core.
S’assettò per terra e n‘mezzu a ‘stu Carvariu
annò a poggià le spalle su ‘n carru funerariu.

Fu ‘n quillu mentre che la comunità cristiana
l'esequie onorava d’una donna anziana.
E lì, Ginettu tuu, singhiozzava disperatu
pe’ la bicicletta che javevano fregatu.

Un tizziu che lu vidde, se mosse a compassione
Penzò, è lu maritu, je dò consolazione.
“Non faccia cucì” – disse – “su, su coraggiu
che se sse butta giù, creda a me, è anche peggio”.

“Più de cucì “– disse Gino – “nun è pussibile,
io e essa ‘na cosa sola, ‘ndissolubbile.
Davanti a un negoziu, fu nel cinquantasei
la prima vorda che l’ho vista, d’allora io e lei.

Facevo lu postinu e mo sto ‘npenzione
e quanno ciardunassimo pe’ n’occasione,
la mia era la più bella, la più ammirata
da tutti li colleghi la più desiderata.

C’ea ‘n sellinu ‘na pelle morbida ‘n pienu fiore
che ce potei sta ‘lla sopre ore ed ore.
Con lei signore miu sapesse che sudate
quante energie l’assopre ciò buttate.

Più la montavo e più me pijàa passione.
Pensì che la ‘nforcavo ‘n quarsiasi staggione.
Invernu, estate, autunnu e primavera
da sera a matina da matina a ssera”.

“Lo so ch’è difficile” – disse anco’ lu tizziu –
“Ma oramai se sa, qualsiasi sodalizziu,
anche s’è duraturu, se deve d’anchinà
e deve lascià postu a lu pesu dell’età”.

“Sci, sci” – disse Gino – “era da penzione
ma, anchi da vecchja, me dea soddisfazione;
abbastava, me deve crede su la parola mia,
‘na pompata davanti … una dietro … e via!”

                                      Maurizio Antrosciani
Paganica 2 novembre 2010

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)