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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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325.Il vero METAL è anche STREET di Sky Robertace Latini


Lo “Street” si posiziona accanto a varie sfumature Metal sia di tipo sonoro che di immagine, le quali a volte si sovrappongono o coincidono. Si tratta di quel genere che descrive una vita basata sullo stereotipo Rock fatto di “sesso, droga e rock’n’roll”, cui si può aggiungere birra; superalcolici; distruzione di camere d’albergo e corse in automobile. Lo stereotipo è spesso un preconcetto ma altrettanto spesso è stata vita vera. Possiamo dare a questo genere il nome di “Party metal” in cui lo “street metal” sta nel lato più sporco e stradaiolo, col suono più violento (vedi Guns and Roses o Skid Row); il “Glam etal”(Poison) invece su quello più “paillettes e lustrini”, con look effeminato e llsuono più divertente e meno violento. Ancora meno violento l’Hair Metal il cui look vede capelli cotonati (stile anni ’80) e un certo alto livello di commercialità (vedi ultimi Def Leppard) ; e ancora più commerciale il “Pop Metal” (vedi Europe o Bon Jovi). Alcuni gruppi come i WASP e i Motley Crue erano Glam per look ma Street per sound. Il genere nasce in America e decadrà parzialmente all’inizio degli anni ’90 con il sopraggiungere del Grunge, uno stile rock meno leggero e superficiale per toni e atmosfera (ma egualmente dedito alle droghe…vedi la fine dei Nirvana). Al di là del’immaginario “feste e spogliarelliste”, la musica ha sviluppato un suono personale che però non si discosta dal resto del Metal come struttura; sempre Metal è, e pur non apparendo impegnato, è stato di rottura, provocatorio e senza l’uso di mezzi termini. In verità possiamo trovare anche testi seri. Nella cultura Metal, la nascita del Thrash (1983) si contrappose in quegli anni allo Street, come in una lotta tra integri e venduti nel panorama del rock duro. Integri coloro che non si abbandonavano al mercato e alle mode, per cui il suono doveva essere duro e puro; mentre lo Street veniva accusato di promuoversi all’interno del business in maniera sfacciata, andando a cercarsi singoli di successo e suoni laccati. Tali correnti di pensiero urlavano quale fosse il Vero Metal (paladini del Vero Metal si autoincensarono gli statunitensi Manowar) additando come Falso lo Street. Veramente tutto il Metal pare non orecchiabile ai più, anche quello più commerciale. Chi non è educato al rock duro (la maggior parte della gente), ha difficoltà ad accettare persino le varie band di AoR che pure è il rock duro più morbido (Toto; Angel; Treat). Parlare solo di Sesso, alcool e di compulsioni adolescenziali è stato visto come espressività stupida e banale, contrapponendovi tematiche di guerra; analisi del potere; ribellione socio-politica  o visioni di morte e violenza. Io credo che il vero Metal sia anche nello Street, dove energia e ritmo s’infilano con potenza nelle orecchie e nel sangue degli ascoltatori; ciò allontana comunque da facili assimilazioni. Il R’n’R  diventa pura adrenalina nel metal, e lo Street possiede tanta elettricità quanto il Thrash o il Power o l’Epico. Dopo tanti anni lo Street è tornato e vede la Scandinavia come sua nuova patria. Quest’anno sono usciti vari dischi del genere. Gli svedesi HardcoreSuperstar sono forse i migliori, quelli con l’energia più frizzante e scoppiettante, e hanno realizzato un disco davvero buono, che ha si alcune canzoni minori, ma che nelle mogliori ha iniettato anche una certa dose di personalità, non volendosi appiattire su strofa – ritornello. Poi i Buckcherry che continuano la tradizione americana in terra americana (Los Angeles), che ricalcano più uno stile rock che quello Hardrock, ma che contengono un po’ di Sleaze dal feeling rolligstonesiano, band da cui nasce poi lo Street. Diverso è lo Street dei Lordi che si avvicina al Glam dei Kiss o Alice Cooper, mantenendo però un feeling più Heavy Metal. Rispetto alle altre due band citate, i Lordi appaiono teatrali e meno festaioli; si tratta sempre di metal divertente, ma con connotati più autoironici, e una attitudine alla recitazione comica stile “Famiglia Addams”.  Lo Street Metal è ancora oggi legato alle visioni del pazzo festeggiare, ma non come fenomeno di costume, bensì solo per il gusto musicale. L’hanno scorso è uscito il disco degli Steel Panther(USA) che fanno il verso ipersessuomane ai Motley crue, ma appaiono una parodia un po’ fuori tempo massimo; infatti in un mondo dove ormai la libertà sessuale e giovanile ha più pochi muri da abbattere, questo genere musicale non incarna più la ribellione di una massa dei ragazzi; eppure sesso o no, la musica rimane verace rock. Diversa la cosa se si cerca la musica che parla di puro sesso al di fuori del mondo metallaro; non c’è più il senso culturale degli anni ’80 ed ormai l’Hip Hop o il Pop di Lady GaGa superano il metal in tale campo senza però più alcunchè di scandaloso o provocatorio. Se vogliamo sesso puro in musica vanno viste le russe Serebro; pornostar o pseudo prostitute più che artiste della musica, che cantano una scialbo dance estremamente ammiccante e  luccicante, estremamente lontane dal senso metal, più prede che predatori. Lo Strett è perfettamente metal, con la carica dirompente del rock e con la forza che imprime l’istinto. Spesso appare vintage, ma è in grado ancora di rompre i timpani nella giusta maniera senza infilarsi nelle pieghe patinate del music business; non è più rock da classifica ma vive delle stesse poche attenzioni del resto del metal. SKY ROBERTACE LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)