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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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329. “MORE THAN ONE WAY” Voodoo Circle (U.K./Germania) - 2013 di Sky Robertace Latini





Ecco un gruppo di Hard Rock la cui storia sonora pur essendo contemporanea (il primo album è del 2008) sembra ambientata direttamente alla fine degli anni ’70.  “GRAVEYARD CITY” vive di ritmica tirata che accompagna un cantato in contrapposizione più lento ma molto enfatico con un 4/4 vicino al middle-time. Un forte impatto per iniziare l’album in pienezza di suono. Assolo di classe senza troppi arzigogoli ma non povero. TEARS IN THE RAIN” è un perfetto blues che esprime massimamente quel pathos dal tepore antico. L’anima sinuosa si dipana tra la cadenza ritmica e l’ugola superCoverdeliana del cantante, con grande feeling e forza struggente. Assolo chitarristico di ottima caratura.“HEART OF BABYLON” cerca una ambientazione di maggior respiro coniugandola ad un ritornello accattivante e melodico. Brano riuscito appieno dove più degli altri pare che al microfono ci sia Coverdale stesso. La parte migliore è quella solista di chitarra e tastiere. “ALISSA” è un bel brano ballata. La chitarra ritmica acustica iniziale presenta con grazia una canzone addolcita da una tastiera atmosferica e suoni sparsi tra voce e guitar. “BAIN OF MY EXISTANCE” tesse un bel ritmo cadenzato che fa muovere gambe e testa. Canzone lineare che sa donare lo spirito giusto all’Hard rocker che ama essere stimolato in modo diretto e semplice. Prima dell’assolo il tono aumenta d’intensità e l’assolo mantiene tale densità di emozione. “VICTIM OF LOVE” è un morbido tempo medio, caldo e suadente. Davvero il suo suono risulta avvolgente. Brano perfettamente costruito, e forse appena appena più personale delle altre tracce. “OPEN YOUR EYES” è suonato live, ma è brano inedito, che appare per la prima volta in questo disco. E’ stata una idea azzeccata suonarlo così visto che ha proprio il piglio del brano da concerto. La chitarra è veramente Blackmoriana e le tastiere pur brevi sono alla Lord, e anche lo spirito è quello dei Deep Purple, forse l’unico momento che si riallaccia ad una verve non Whitesnekiana. Bellissima traccia. “SHAPE OF THINGS TO COME” sta tra Deep e Whitesnake, in un tempo medio che ricorda brani classici sia di Deep che di Rainbow. Gustosa la linea melodica svolta con grande capacità interpretativa dalla voce pastosa che leggermente si discosta dal timbro di Coverdale (ma non abbastanza). L’album passato “Broken heart syndrome” (2011) era leggermente più personale di questa terza fatica, anche lì si faceva fortemente il verso ai Whitesnake ed a Coverdale, ma qui risulta anche più spinto in tal senso; anzi in quell’altro si sentiva anche un po’ di Rainbow alla Ronnie James Dio, ispirazione qui quasi completamente assente. E’ un bel disco ma la band ha perso quel pizzico di distanza dall’originale da apparire una copia, per quanto professionale ed energica. Non è la presenza di canzoni fotocopia a deludere, in quanto infatti non c’è un mero ricopiaticcio, anzi esse sono belle e non sfigurerebbero nell’album dei Whitesnake, ma sono precisamente quelle che comporrebbero i musicisti ai quali i V.Circle si ispirano, testi e titoli compresi. Con i Whitesnake ancora in circolazione (quest’anno presenti sul mercato con un live) e che l’anno scorso hanno persino prodotto un disco magnifico assolutamente migliore di questo dei V.Circle, che senso ha seguire passo passo la scia dei maestri? Ad ogni modo devo per forza spezzare una lancia in loro favore: come si fa a non godere della voce di David Readman? Per quanto uguale, la bellezza del timbro di Coverdale ammalia sempre. E se Coverdale morisse avremo ancora per anni i Voodoo Circle: lunga vita a questi cloni dalla abile capacità tecnica e umorale.   Sky Robertace Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)