scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

354. RAPACRO OPERE ovvero il CITAZIONISMO MINIMALISTA POSTMODERNO

Un insopprimibile limite umano è l’aspirazione ad attribuire una collocazione  sistematica a qualsiasi contingenza che si concreti in un fatto espresso o concludente; segnatamente l’interprete di una manifestazione di volontà che conferisce effettività dinamica alla materialità attribuendole anche connotati spirituali, è sopraffatto dal bisogno di tipizzare ogni esternazione individuale o collettiva, creando un ordine che non di rado risulta fittizio in quanto esalta differenze che affiorano in maniera  evidente solo nella visione soggettiva dell’agente (dimenticando che Entia non sunt multiplicanda sine necessitate), mentre in maniera simmetricamente opposta si trascurano elementi differenziali che non riscuotono l’interesse della sensibilità dell’ordinante; ne consegue l’assimilazione soggettiva di ciò che oggettivamente è diverso. Questo principio trova segnata applicazione nell’esegesi delle opere d’Arte o più genericamente delle forme nelle quali si concreta la creatività umana. Così, sono nati i generi artistici, che hanno natura convenzionale dal momento che come esito finale  producono l’assimilazione di quello che per definizione non sarebbe assimilabile: infatti l’opera d’Arte o pseudo-tale è quanto di più originale e personale l’uomo possa generare avvalendosi di un linguaggio non comune e particolarmente diretto per trasmettere l’evocatività delle pulsioni inconsce provocate da un’incontenibile intelligenza dei sensi. Paradossalmente l’Arte,  superando i linguaggi positivi di specifici aggregati umani, stabilisce una koinè dialectos fra tutti gli individui che hanno sensibiltà e pratica per comprenderne le forme e i contenuti.  Sottomettendomi alla  logica ermeneutica dettata dalle semplificazioni di un  pensiero debole che cerca di classificare anche le peculiarità più banali, ho cercato di dare un'etichetta esplicativa alle mie opere che come bozzetti sono mostrate nel blog RapacroOpere© (clikka qui). Queste opere sono realizzate con una tecnica mista che ha come base la stampa digitale. Premesso che ho sempre creduto che non ci sia cosa peggiore del giudizio critico su opere elaborato dal loro stesso  autore, che è sempre troppo coinvolto soggettivamente per percepirne il senso, ho dovuto ignorare questa mia sacra direttiva per procedere verso l’obiettivo prefissato. Mi viene di definire il mio lavoro frutto di un ‘Citazionismo Minimalista Postmoderno’. Innanzitutto, perché ‘Citazionismo’? Nelle composizioni mi avvalgo di frammenti di immagini già esistenti, che, parcellizzate e  decontestualizzate, sono inserite in una trama ideale da un inconscio non controllato che elabora ogni energia ai margini della coscienza. Il Citazionismo è un’esigenza sempre vigile nelle fasi congiunturali. Creare significa avanzare, e nei tempi di crisi la mente segna il passo incapace di concepire le premesse funzionali ad un rinnovamento. Senza dire che dopo il movimento del Concettualismo, espressione di una ‘Non Arte’, è difficile pensare alla persistenza di un’Arte in grado di leggere la realtà riordinandone gli elementi costitutivi all’interno di schemi inediti e originali. Il Concettualismo sta all'Arte come la fotografia sta ai ritratti fatti esclusivamente per consegnare alla futura memoria le fattezze di un personaggio. Tornando al tema, nella descritta situazione di disagio creativo non resta che rivolgersi al passato alla ricerca delle tracce di una potenzialità efficiente che sia in grado di determinare nuove suggestioni positive (la Transavanguardia recepì nei primi anni '80 questa istanza). Da questo punto di vista il termine ‘Citazionismo’ è sinonimo di PostModerno.  Minimalista indica invece il tenore delle storie che i quadri narrano: piccoli momenti quotidiani nei quali si declina la storia degli uomini, quella in controtendenza con la Storia con la esse maiuscola che è il susseguirsi degli eventi oggettivi che scandiscono la vita dei popoli, ovvero una storia che subiamo in quanto è espressione della fluttuazione cosmica di un'entità  di cui siamo elementi costitutivi; entità che è la somma solo quantitativa delle sue componenti. L'umanità nel suo insieme  infatti non è il correlato qualitativo della nostra  singolare individualità. ROBERTO RAPACCINI

1 commento:

Roberto Latini ha detto...

"Il Concettualismo sta all'Arte come la fotografia sta ai ritratti fatti esclusivamente per consegnare alla futura memoria le fattezze di un personaggio".
Ho capito che vuoi dire (o almeno lo spero), ma questa frase andrebbe approfondita.
La descrizione di questo tuo artistico operare mi pare azzeccata, sebbene tu stesso ti autoprendi le distanze.
Sky

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)