scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

439. CINEMA DELLA ZONA PIU’ MARTORIATA DEL MEDIO ORIENTE di Cristina Giacometti



Stordita ed inorridita dalle notizie provenienti in questi giorni dalla Palestina, ho cercato di fare il punto sul cinema di questa  terra martoriata credendo profondamente nella capacità di questo mezzo di fungere da dialogo. Di grande aiuto e supporto sono stati alcuni articoli scritti dal critico cinematografico Mauro Gervasini che mi hanno introdotto nella storia del cinema palestinese e che con modestia tenterò di illustrare con questo mio post. Paradossalmente la Palestina è oggi quello che l’Italia era per  Matternich nel 1800: un’espressione geografica. Un intero popolo, privo di uno stato nazionale, è considerato solo nelle sue singole parti senza una identità collettiva. L’immaginario di una comunità passa attraverso la sua capacità di raccontarsi e raccontare il mondo secondo un punto di vista condiviso e il cinema è da 50 anni lo strumento tramite cui i palestinesi cercano di rompere l’isolamento e il silenzio al quale sono costretti dal 1948. Subito dopo la fine della Guerra dei sei giorni vinta da Israele, nasce in Giordania “l’Unità del cinema palestinese”, cellula di film maker guerriglieri voluta da al-Fatah per realizzare opere di propaganda commissionate dall’OLP di Arafat. Con la nascita dei “territori occupati” il cinema è militante, quasi solo documentaristico. Negli anni 70, alcuni intellettuali palestinesi scelgono l’esilio in Europa dove alcuni giovani cineasti elaborano nuove forme di narrazione non più propagandistiche. E’ il caso di Michel Khleifi, originario di Nazareth ma naturalizzato belga. Il suo “La memoria fertile” del 1980 è il primo documentario realizzato con una tecnica molto vicino alla fiction.  Khleifi è un cineasta laico che stigmatizza gli aspetti arcaici della sua cultura,  quale il ruolo della donna, e per questo è stato spesso criticato dal mondo arabo. Nel 1996 Khleifi gira “Le conte des trois diamantes” ispirato a una antica leggenda popolare che racconta di un ragazzino, Youssef, innamorato di una bella gitana che gli si concederà solo se lui riuscirà a trovare tre diamanti perduti. La pista che deve seguire Youssef porta fuori dalla striscia di Gaza e durante la prima intifada ogni via di comunicazione è controllata da tsahal, l’esercito israeliano. E’ proprio il contrasto tra una situazione fiabesca e la drammatica realtà dell’occupazione che ha entusiasmato il pubblico ed i critici della “Quinzaine des réalisateurs “ a Cannes. Purtroppo è inedito in Italia. Rashid Masharawi, dopo un lungo soggiorno a Roma, decide di tornare in Cisgiordania ove fonda la società di produzione Aylul che si ingrandisce fini ad essere la più grande casa di produzione con sede a Ramallah. Suoi film acclamati sono Curfew del 1994 e Palestine Stereo del 2013. Molto diverso dagli altri registi è Elia Suleiman nato a Nazareth nel 1960 arabo cristiano vissuto quasi sempre a New York e Parigi i cui film, di produzione francese, appaiono troppo distanti dalla realtà non vissuta in prima persona. Sarà in giuria al prossimo festival di Venezia. Il suo primo lungometraggio Cronaca di una sparizione è stato giudicato Miglior opera prima a Venezia nel 1996 ma è Intervento divino del 2002 a fare incetta di premi e riconoscimenti: Gran premio della giuria a Cannes, Miglior film straniero agli European Awards di Roma e Premio internazionale della critica. Ha mancato solo l’Oscar, ufficialmente perché la Palestina non è formalmente uno stato, ufficiosamente perché la politica ha prevalso sull’arte. Menzione particolare è dovuta al regista israeliano Eran Riklis che è presente al prossimo festival di Locarno con il suo ultimo film Dancing Arabs nel quale racconta la storia di un giovane arabo israeliano che, accettato in una scuola di eccellenza, essendo unico mussulmano, per evitare discriminazioni, si finge ebreo rubando l’identità di un amico molto malato. Il film denuncia le condizioni di discriminazione in cui vivono gli arabi israeliani in un paese che dovrebbe essere il loro.

Filmografia del conflitto:

LA MEMORIA FERTILE 1980 di M. Khleifi

NOZZE IN GALILEA 1987 di M. Khleifi storia di una festa nuziale sottoposta al coprifuoco israeliano;

CURFEW 1993 di R. Masharawi  24 ore di coprifuoco per una famiglia di Gaza costretta in casa. Saranno le donne a reagire.

INTERVENTO DIVINO 2002 di E. Suleiman un ragazzo palestinese vorrebbe incontrarsi con la sua fidanzata di Ramallah ma non ci riesce a causa dei checkpoint.

JENIN, JENIN 2003 di M. Bakri un documentario durissimo della battaglia di Jenin durante la seconda intifada conclusasi con un massacro compiuto da Israele.

PARADISE NOW 2005 di Hany Abu-Assad Storia di due Kamikaze felici di diventare presto martiri, Non tutto andrà come previsto.

IL GIARDINO DI LIMONI 2008 di E. Riklis il ministro della difesa israeliano ordina di distruggere gli alberi di limoni della vicina palestinese convinto che nascondano terroristi. Lei non si arrende. Regista di Israeele che racconta le contraddizioni casa sua.

IL TEMPO CHE RIMANE 2009 di E. Suleiman Film autobiografico che racconta le torture subite da suo padre in esilio da cui tornerà muto come “Buster Keaton”. Puro colpo di genio cinematografico.

OMAR 2013 di Hany Abu-Assad. Omar ama Nadia, sorella di Tarek. Un uomo del Mossad lo ricatta chiedendogli di far cadere in trappola Tarek o altrimenti sarà la fine per lui e Nadia.

GIRAFFADA 2013 di R. Massalha Un veterinario e suo figlio tentano di portare oltre il muro ed i checkpoint una giraffa.

Cristina Giacometti


Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)